Dal 2025 lo stipendio di 14 milioni di italiani probabilmente sarà meno pesante. Un’eventualità che in questo momento appare essere quasi una certezza, nel silenzio generale del governo e della premier Giorgia Meloni ben attenti a non agitare le acque in vista delle elezioni europee in programma l’8 e 9 giugno.
Il taglio del cuneo fiscale che ha reso gli stipendi di milioni di lavoratori più pesanti difficilmente verrà prorogato, visto che questo significherebbe un esborso in questo momento proibitivo per le casse dello Stato.
Stando a quanto si apprende, la prossima legge di Bilancio dovrebbe avere una portata totale di circa 22 miliardi; Meloni vorrebbe una maggiore flessibilità da parte dell’Europa per potere spendere 8 miliardi: la trattativa però non sarà facile.
Lo scorso anno la misura è stata prorogata grazie allo scostamento di bilancio, prorogata ed ereditata dal governo Draghi, ma adesso con il ritorno dei vincoli del Patto di Stabilità – l’Italia sicuramente a fine giugno riceverà una lettera da Bruxelles riguardante l’apertura di una procedura di infrazione per eccessivo deficit. Non sarà facile dunque per il governo reperire i fondi necessari alla conferma della misura.
Come sottolineato da Pagella Politica, in Italia il cuneo fiscale vale in media il 45,9% della retribuzione lorda, contro una media dei Paesi Ocse pari al 34,6%.
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