Manuel M Buccarella
Era il 13 marzo 2013 e José Mario Bergoglio, argentino, veniva nominato papa. Decise di assumere il nome di papa Francesco, incarnando la necessità di fare ritornare la Chiesa alle origini, ed in particolare all’umiltà ed al contegno propugnati da San Francesco d’Assisi.
È il primo pontefice proveniente dall’America Latina, certamente il migliore papa che abbiamo avuto, soprattutto con riferimento alla dottrina sociale ed economica, culminata in due storiche encicliche (“Laudato sii” e “Fratelli tutti”) che sono un manifesto contro lo sfruttamento della natura ed i cambiamenti climatici ed una condanna del capitalismo quale sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Il papa in queste encicliche si fa portatore di istanze egualitarie, con una condanna esplicita della speculazione, in particolare finanziaria, e del dominio dei mercati finanziari. Posizioni che lo avvicinano all’ecosocialismo.
Durante il suo pontificato, tuttavia, ha poco innovato quanto al diritto canonico, non avendo preso ancora una decisione sul sacerdozio femminile e sulla possibilità, per i sacerdoti, di avere una regolare famiglia. Qualche passo avanti nel riconoscimento dei diritti di omosessuali e LGBTQ+
Incessante l’impegno del Santo Pontefice in favore della pace, compresa l’offerta di una mediazione di pace tra Russia ed Ucraina. Gli ultimi dodici mesi, a partire dal 13 marzo 2023 fino ad oggi, sono stati scanditi da oltre 150 appelli per la “martoriata” Ucraina e più di 60 per un cessate il fuoco in Medio Oriente, accompagnati dall’invito ai capi delle Nazioni a “sforzi creativi” per una “pace giusta e duratura” e al “coraggio del negoziato”, sempre mossi dalla angoscia di vedere l’umanità attraversare “un’ora buia”.
Auguri caro papa Francesco!
Bello l’ articolo del direttore di questo interessante giornale on-line, che stavolta si sofferma giustamente sulla figura di un Papa “strano”, che esplicitamente critica il capitalismo come uno dei peggiori mali della umanità e non perde mai l’occasione per richiamare tutti all’ impegno della pace.