Grande Capo vuole ciccia da cannone. Crosetto cerca diecimila riservisti per le prossime guerre italiane. E ancora nuovi missili, carri e basi per 13 miliardi.

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Grande Capo vuole ciccia da cannone. Crosetto cerca diecimila riservisti per le prossime guerre italiane. E ancora nuovi missili, carri e basi per 13 miliardi. foto ufficiale

Manuel M Buccarella

Venti di guerra spirano da un po’ di parti e da un po’ di tempo. Certo l’invasione dell’ Ucraina da parte della Russia, secondo atto di una guerra già iniziata nel 2014 nel Donbass come conflitto a bassa intensità, ha preoccupato non poco Washington e l’ Alleanza Atlantica, visto che gli americani contendono da tempo ai russi il controllo su Kiev, anche ricorrendo a colpi di stato, vedi quello del 2014 che portò alla destituzione del presidente filorusso Yanukovich mediante il combinato disposto di manifestazioni di piazza più o meno spontanee e violenze squadriste appoggiate dall’allora vicepresidente statunitense Joe Biden.

Ucraina, Medio Oriente, Taiwan, lo spauracchio della Russia che ambirebbe, secondo esponenti della Nato e comandanti supremi di forze armate come quella GB e tedesca, a ripristinare i confini della vecchia Unione Sovietica e che sarebbe pronta, dopo l’ Ucraina, ad attaccare paesi Nato tipo Polonia e paesi baltici. Non si capisce bene, dalle varie preoccupanti dichiarazioni di esponenti Nato ed occidentali che invitano a prepararsi ad una grande guerra contro la Russia entro il 2030, se sarà la Russia ad attaccare la Nato oppure il contrario.

Intanto tutti i principali attori, grandi e piccini, pianificano di aumentare le spese militari ma anche la dotazione di personale militare. In Svezia, per esempio, torna la leva obbligatoria, in Italia il ministro con le mani in pasta nella produzione bellica, Guido Crosetto, annuncia la preparazione di una forza composta da diecimila riservisti da utilizzare in caso di guerra. Bisogna essere pronti. Sembra e si spera che si tratti semplicemente di volontari.

Basterà un decreto legislativo, visto che la legge delega per la riforma dello strumento militare (questa è la dizione) è stata approvata nel 2022 con il governo Draghi e rinnovata con questa maggioranza lo scorso novembre. Il ministro Guido Crosetto vorrebbe che il decreto sia pronto già per febbraio. L’idea è di prevedere una dotazione suppletiva di uomini e donne con la nascita di una Riserva di circa 10.000 volontari. I riservisti saranno, si legge nella delega, «ripartiti in nuclei operativi di livello regionale posti alle dipendenze delle autorità militari individuate con decreto del Ministro della difesa» e al momento del richiamo sarebbero impiegati in «attività in campo logistico nonché di cooperazione civile-militare». Insomma non direttamente nelle operazioni militari ma in supporto e per mettere sul campo tutti i militari di carriera. La formula a cui sta pensando il ministro Crosetto, sarebbe aperta a ex militari o civili che volontariamente desiderano aderire all’iniziativa, sulla base di un modello che esiste già negli Stati Uniti, in Svizzera e in Israele. La speranza è che alla fine, per difendere la patria o qualche “amico”, non si debbano chiamare i nostri figli, senza possibilità di tirarsi indietro.

Ma la corsa all’ armi non finisce qui: una serie di programmi della Difesa hanno individuato come obiettivo nuovi acquisti di missili, carri e basi per 13 miliardi.

La pace è finita? Beh, certo, la guerra è un affare, per chi non ci va …

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