Appalti pubblici in Vaticano: il papa emana norme stringenti. No ad imprenditori condannati, evasori fiscali, soggetti che violano le norme a tutela dei dipendenti.

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Appalti pubblici in Vaticano: il papa emana norme stringenti. No ad imprenditori condannati, evasori fiscali, soggetti che violano le norme a tutela dei dipendenti. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontra Papa Francesco

Due provvedimenti per meglio definire la gestione della spesa dei singoli Dicasteri vaticani e per migliorare la trasparenza nel settore degli appalti. Sono gli ambiti in sui è intervenuto il Papa con due documenti.

Nelle 37 cartelle del primo Motu Proprio, Papa Francesco ha stabilito che un operatore economico “può essere escluso”, dalla partecipazione a gare, bandi, offerte di servizi e prestazioni, in genere affari mobiliari e immobiliari, se non ha ottemperato agli obblighi relativi “al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali o di altre provvidenze a favore dei lavoratori secondo la normativa del Paese in cui è stabilito” o se ha commesso “gravi violazioni degli obblighi relativi al pagamento di imposte e tasse”, o se è stato inadempiente rispetto agli obblighi in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, secondo la legge o i contratti collettivi applicabili. Inoltre sarà escluso se ha commesso gravi violazioni degli obblighi in materia ambientale definitivamente accertate. Ma sarà escluso anche – ed è questa una grossa novità – se il soggetto economico costituito o partecipato, direttamente o indirettamente, da società fiduciarie o altre forme di intestazione fiduciaria che non consentano di individuare il beneficiario effettivo, fatto salvo il caso in cui sia data evidenza dell’identità del soggetto beneficiario; se è residente ovvero stabilito in Stati o territori aventi regimi fiscali privilegiati secondo quanto disposto da istituzioni internazionali, così come definiti con provvedimento della Segreteria per l’Economia, oppure sono partecipati direttamente o indirettamente da soggetti residenti ovvero stabiliti nei suddetti Stati o territori; se, nell’ipotesi di enti quotati, non è soggetto a forme di vigilanza di natura economica e finanziaria, nei Paesi nei quali sono stabiliti. Tra le novità anche quelle riguardanti le imprese o le persone legate ad organizzazioni criminali. Per essere esclusi dalle gare d’appalto basta che vi sia un “fondato sospetto di affiliazione, anche esterna, con organizzazioni criminali, di cui si abbia conoscenza per il tramite degli organismi di vigilanza e di controllo, ovvero siano pendenti indagini per reati di riciclaggio e autoriciclaggio, corruzione, frode, terrorismo e su finanziamento e sfruttamento di persone”. E se l’imprenditore è residente ovvero stabilito in giurisdizioni a rischio elevato di riciclaggio, finanziamento del terrorismo e/o proliferazione delle armi di distruzione di massa, così come individuate dall’Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria nello svolgimento della propria attività istituzionale.

Nel primo caso si tratta di una lettera apostolica in forma di Motu Proprio con cui Francesco precisa “i limiti e le modalità” dell’ordinaria amministrazione dei Dicasteri della Santa Sede. In tre articoli, nella linea di rinnovamento della Praedicate Evangelium, viene stabilito in sostanza che un ente vaticano è tenuto a richiedere l’approvazione del prefetto della Segreteria per l’Economia quando un atto di spesa superi il 2% dei costi totali dell’ente stesso, con la cifra desunta sulla media dei bilanci consuntivi degli ultimi tre anni. “In ogni caso – si stabilisce – per gli atti il cui valore è inferiore a 150 mila euro non si richiede approvazione”. Un altro punto del documento fissa a 30 giorni il limite per la ricezione dell’approvazione, oltre i quali anche la mancata risposta equivale all’accoglimento dell’istanza, e in ogni caso si afferma che tale procedura “deve concludersi entro e non oltre i quaranta giorni”.

Normativa sugli appalti

Dopo oltre tre anni di esperienza arriva l’aggiornamento del Codice degli appalti, frutto della collaborazione sinergica tra diversi enti vaticani, che d’ora in avanti consentirà una maggiore semplificazione delle procedure di approvvigionamento. Il nuovo testo, pubblicato nella Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio “Per meglio armonizzare” sulla trasparenza, il controllo e la concorrenza nelle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, comprende 86 articoli rielaborati alla luce dell’esperienza maturata, nell’ottica di assicurare, all’interno di procedure formalizzate e in un ambiente di controllo adeguato, un’ottimizzazione degli acquisti funzionali affinché persone e amministrazioni interessate siano messe nella condizione di operare facilmente.

L’aggiornamento, confermando gli obiettivi di trasparenza, controllo e concorrenza nelle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici stipulati dalla Santa Sede e dallo Stato della Città del Vaticano, e di parità di trattamento tra gli operatori economici e non discriminazione tra gli offerenti, favorisce la tempestività dell’azione amministrativa e l’attuazione dei principi di efficienza, efficacia ed economicità nel rispetto della Dottrina sociale della Chiesa. Sono stati inoltre aggiornati i controlli per l’iscrizione degli operatori economici nell’Albo, semplificando le procedure di verifica. E sono state introdotte nuove ipotesi di esclusione in caso di accertamento di situazioni incompatibili con la Dottrina sociale della Chiesa, prevedendo la possibilità di sospensione in determinate circostanze di minore gravità.

Tra le modalità di aggiudicazione figura la procedura mediante Richiesta di proposta, che consente il ricorso ad un processo più snello per importi sino a 150 mila euro, indipendentemente dal valore, per acquisti espressamente autorizzati, finanziati da contributi esterni vincolati. Tra le altre novità da registrare l’innalzamento della soglia ad 50 mila euro per l’affidamento diretto, con criterio rotativo automatico, e la possibilità, se necessario, che qualsiasi procedura possa essere preceduta da un’indagine di mercato o da una manifestazione di interesse.

Con il nuovo Codice degli appalti, facendo tesoro dell’esperienza maturata, in linea con la Praedicate Evangelium, si intende conformare le esigenze di trasparenza e controllo con la necessità di snellimento a favore di un approccio operativo che orienti le scelte economiche nell’ottica di una sempre maggiore eticità e di un impiego sostenibile delle risorse.

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