Una canzone per gennaio è “Preghiera in gennaio” di Fabrizio De André

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Una canzone per gennaio è “Preghiera in gennaio” di Fabrizio De André

Manuel M Buccarella

Apriamo il mese di gennaio con la prima canzone dedicata proprio al mese di gennaio nella relativa rubrica.

Il primo brano è Preghiera in Gennaio, scritta da Fabrizio De André poche ore dopo il suicidio di Luigi Tenco, avvenuto il 27 gennaio 1967 a Sanremo.

Grande amico e concittadino di Tenco, il cantautore si rivolge a Dio da ateo, chiedendo di rivedere alcuni suoi dogmi, in particolare il considerare il suicidio un peccato grave. Significativo il paragrafo “Signori benpensanti
Spero non vi dispiaccia
Se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
Soffocherà il singhiozzo
Di quelle labbra smorte
Che all’odio e all’ignoranza
Preferirono la morte”

ove le labbra smorte erano quelle dell’ amico Tenco ormai esanime, come Fabrizio De André le aveva viste facendo visita alla salma. In quegli anni un suicida non aveva diritto a funerali cattolici ed era automaticamente destinato all’ inferno. Come sempre Faber stava avanti, in quanto poi nel tempo la Chiesa cattolica cambiò idea sul suicidio. Significativamente il brano si apre con una linea del basso della chitarra acustica che riproduce il rintocco a morte di una campana.

Il cantautore genovese, che inserirà il brano nell’album Volume 1, si è liberamente ispirato per Preghiera in Gennaio a una poesia di Francis Jammes chiamata Prière pour aller au Paradis avec les ânes (in italiano Preghiera per andare in Paradiso con gli asini), di cui cita la frase “non c’è inferno nel paese del buon Dio”.

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