CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE: STAMPA ISRAELIANA VS STAMPA ITALIANA

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CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE: STAMPA ISRAELIANA VS STAMPA ITALIANA

Luciano Graziuso

Sono passati quattro giorni dall’azione di Hamas contro Israele ed in questo lasso di tempo abbiamo avuto l’opportunità di constatare come i vari organi di informazione abbiano affrontato l’argomento; è interessante e sconfortante in particolar modo registrare come la stampa israeliana, quella del Paese colpito, sia di gran lunga più obiettiva nell’affrontare la vicenda rispetto alla nostra. L’Italia si conferma una delle nazioni al mondo in cui più grave è la mancanza di libertà di stampa, più forte il controllo dei poteri forti sull’informazione, una di quelle in cui è più difficile da parte dei cittadini procurarsi delle notizie obiettive che rispecchino la realtà dei fatti.

In Israele, infatti, pur essendo fortissima e generalizzata in questo momento la rabbia verso gli aggressori, molti giornali hanno conservato  un’obiettività che ha permesso loro di  puntare il dito, per quanto concerne le responsabilità dell’accaduto, soprattutto contro il premier Netanyahu, reo di non avere ascoltato i ripetuti avvertimenti di Turchia ed Egitto sul pericolo di esacerbare troppo gli animi dei palestinesi, con le innumerevoli uccisioni ma anche con le troppe concessioni accordate a nuovi insediamenti ebraici in Cisgiordania (territorio a tutti gli effetti palestinese), a cui poteva succedere con ogni probabilità una reazione rabbiosa e violenta da non sottovalutare affatto. Non pochi media lo hanno considerato il vero responsabile della strage.

Nel nostro Paese invece, come spesso è accaduto, i mezzi di informazione hanno fornito ai cittadini una versione a senso unico e completamente parziale della storia: come per l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin, infatti, il mainstream ha deciso di attribuire tutta la colpa di quanto successo ad Hamas e ai palestinesi, ignorando completamente la necessità di indagare le cause storiche lontane nel tempo e recenti di una reazione così eclatante ed insospettabile; le numerose provocazioni commesse da Israele, che hanno determinato questo attacco. Sono comparsi così i titoloni e gli articoli che sappiamo bene e che parlavano senza mezzi termini di “terrorismo” (e ci può stare), senza però usare lo stesso termine per le crudeltà commesse dallo stato ebraico in risposta all’azione subita, ma soprattutto per tutte le atrocità da esso messe in atto precedentemente, che l’hanno direttamente causata: le azioni intraprese da Israele, pur essendo molto più numerose e a volte anche più disumane, vengono infatti semplicemente etichettate come dei “raid”. Di “raid” sono piene le cronache siriane (la Siria viene ogni tanto bombardata da Israele senza che nessun giornale, tg o notiziario italiano si scomponga), cisgiordane, di Gaza, con lo stesso  risultato di indifferente annuncio da parte degli operatori dell’informazione nostrani.

Un altro esempio di parzialità nell’affrontare la questione, vecchia di ben 70 anni, è rappresentato dagli innumerevoli casi di induzione “strisciante” alla condanna di uno solo dei “contendenti”, come quando si comunica “Hamas minaccia di uccidere gli ostaggi”, evitando accuratamente di esplicitare che l’organizzazione palestinese ha affermato che lo avrebbe fatto solo se Israele avesse continuato a bombardare la Striscia senza avvertire prima la popolazione civile o almeno aver permesso che risuonassero le sirene di allarme. Il massimo della vergogna che ricade sul nostro “strano” sistema di informazione è stato raggiunto negli ultimi giorni da alcuni quotidiani del centrodestra, che non ci hanno pensato neanche un po’ ad approfittare della “ghiotta” occasione per gettare fango sugli avversari di sempre, la sinistra italiana, titolando in prima pagina assurde, improponibili e maliziosissime “affinità” tra Hamas e i “compagni”. Nemici e non avversari.

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One thought on “CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE: STAMPA ISRAELIANA VS STAMPA ITALIANA

  1. Ben fatto. Ben detto.
    Qualcuno dovrebbe però insegnare ad Hamas cosa significa raggiungere un obiettivo politico…

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