Il 27 settembre 1943, in piena seconda guerra mondiale, hanno inizio le quattro giornate di Napoli, un’insurrezione popolare con la quale, tra il 27 e il 30 settembre 1943, la popolazione civile e militari fedeli al Regno del Sud riuscirono a liberare la città di Napoli dall’occupazione delle forze tedesche della Wehrmacht.
Prima città europea ad essere completamente liberata dal popolo, tanto da consentire un ingresso facile degli Alleati. Va detto che per ben tre anni, tra il 1940 ed il 1943, le forze aeree degli Alleati bombardarono ripetutamente la città occupata dai nazisti, con notevoli perdite tra i civili, almeno 25mila. La vera liberazione però avvenne per merito del popolo napoletano e dei militari del Regno del sud. La città si meritò la medaglia d’oro al valor militare.
Luigi Longo, partigiano comunista ed in seguito anche segretario generale del PCI, ebbe a dire a proposito delle Quattro giornate: «Dopo Napoli la parola d’ordine dell’insurrezione finale acquistò un senso e un valore e fu allora la direttiva di marcia per la parte più audace della Resistenza italiana». La parte più audace della Resistenza italiana ambiva alla rivoluzione socialista.