11 marzo 1949: il Consiglio dei ministri italiano presieduto da De Gasperi approva l’adesione dell’Italia all’Alleanza Atlantica. Il disappunto di Sandro Pertini.

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11 marzo 1949: il Consiglio dei ministri italiano presieduto da De Gasperi approva l’adesione dell’Italia all’Alleanza Atlantica. Il disappunto di Sandro Pertini.

L’11 marzo 1949 il Consiglio dei ministri italiano, presidente il democristiano Alcide De Gasperi, approva la partecipazione dell’Italia all’Alleanza Atlantica. Il Patto atlantico verrà formalizzato il 9 aprile a Washington con il relativo trattato.

De Gasperi presentò alle Camere la decisione a cose praticamente fatte. L’ opposizione di sinistra contestò al governo di aver fornito informazioni approssimative sulla questione di fare rischiare al paese una condizione di sudditanza verso gli Stati Uniti ed una riduzione di sovranità.

Il 7 marzo 1949, in Senato Sandro Pertini fece un discorso appassionato contro l’adesione del paese all’Alleanza Atlantica.

“Noi siamo contro il Patto Atlantico, prima di tutto perché questo Patto è uno strumento di guerra”. Pertini votò contro l’adesione dell’Italia alla Nato. Da socialista spiegò che quel voto era in realtà ispirato anche ad un’altra ragione. “Questo Patto Atlantico in funzione antisovietica varrà a dividere maggiormente l’Europa, scaverà sempre più profondo il solco che già separa questo nostro tormentato continente”.

Pertini parlò della Nato come di una Santa Alleanza in funzione antisovietica, un’associazione di nazioni, quindi, che avrebbe portato in sé le premesse di una nuova guerra “…e non le premesse di una pace sicura e duratura”.”Noi siamo contro questo Patto Atlantico dato che esso è in funzione antisovietica. Perché non dimentichiamo, infatti, come invece dimenticano i vostri padroni di oltre Oceano, quello che l’Unione Sovietica ha fatto durante l’ultima guerra. Essa è la Nazione che ha pagato il più alto prezzo di sangue. Senza il suo sforzo eroico le Potenze occidentali non sarebbero riuscite da sole a liberare l’Europa dalla dittatura nazifascista”

“E noi socialisti sentiamo che se domani, per dannata ipotesi – soltanto per dannata ipotesi, non illudetevi – dovesse crollare l’Unione Sovietica sotto la prepotenza della nuova Santa Alleanza, con l’Unione Sovietica crollerebbe il movimento operaio e crolleremmo noi socialisti”.

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