Intanto in Slovenia autorizzato l’abbattimento di 230 orsi.
Il Tar di Trento ha sospeso l’ordinanza di abbattimento dell’orsa Jj4 firmata l’8 aprile dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti. La sospensiva fa seguito a ricorso promosso da Lav (Lega Anti Vivisezione) e da Lac (Lega abolizione caccia).
Fugatti aveva adottato il provvedimento di soppressione dell’animale a seguito dell’uccisione del runner Andrea Papi nei boschi nei pressi di Caldes. Nei giorni scorsi Lav aveva inviato sia al presidente Fugatti sia al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, la proposta di trasferimento dell’orsa in un rifugio sicuro. Il Tribunale amministrativo ha accolto le motivazioni formulate dall’associazione ambientalista.
Il nuovo provvedimento del 13 aprile.
Va detto, tuttavia, che il provvedimento sospeso dal Tar, quello dello scorso 8 aprile, fu emesso dal presidente della Provincia di Trento quando ancora l’animale non era stato identificato. Non è stata presa in considerazione dunque l’ultima ordinanza di Fugatti, del 13 aprile, che per altro riporta il parere favorevole di Ministero dell’Ambiente e Ispra, a cui spetta l’ultima parola sul destino di esemplari appartenenti a specie protette.
La situazione in Slovenia
In Slovenia, da dove vengono buona parte degli orsi trentini, le autorità hanno dato il via libera all’abbattimento di 230 orsi per il 2023. Attualmente in Slovenia vivono circa 1.100 orsi bruni. Già nel 2022 ne sono stati abbattuti 206.
Sul sito del governo si spiega che il Ministero delle risorse naturali e dell’ambiente ha rilasciato il permesso di sparare solo nelle aree a più alta densità di orso bruno; ci sono 122 riserve di caccia gestite da famiglie di cacciatori e riserve di caccia con scopi speciali. La decisione sarebbe stata presa in quanto l’eccessiva densità di popolazione degli orsi creerebbe problemi all’incolumità ed alla sicurezza umana.
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