“Non mi sento tanto bene”. Manganellate davanti alla sede Rai di Napoli a chi protestava contro il comunicato dell’ Ad Rai contro Ghali.

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“Non mi sento tanto bene”. Manganellate davanti alla sede Rai di Napoli a chi protestava contro il comunicato dell’ Ad Rai contro Ghali.

Momenti di forte tensione davanti alla sede della Rai di Napoli, in viale Marconi, per una manifestazione organizzata dopo le polemiche seguite all’esibizione di Ghali a Sanremo e al comunicato dell’amministratore delegato Sergio letto da Mara Venier durante Domenica In. Alcuni manifestanti volevano affiggere uno striscione ma il tentativo è stato bloccato dalle forze dell’ordine. Ci sono stati spintoni e manganellate. La manifestazione è stata organizzata da Potere al Popolo, Rete per la Palestina Libera e disoccupati con l’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Gli attivisti denunciano: «Ancor prima che si potesse creare una delegazione per chiedere un’intervista il presidio è stato violentemente caricato, provocando diversi feriti. Ancora una volta pare che qualsiasi tipo di discordanza con la narrazione dominante che vede Israele come unica democrazia del Medio Oriente venga non solo censurata, come è successo a Ghali durante il festival di Sanremo, ma addirittura repressa violentemente con polizia e manganelli contro manifestanti pacifici. Tra l’altro un ultimo sondaggio dimostra che oltre l’80% degli italiani vogliono un immediato e permanente cessate il fuoco».

Si dice «molto turbato», l’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris presente al presidio. «Un presidio contro le dichiarazioni dell’ad Sergio, una manifestazione pacifica, qualche ragazzo si è avvicinato ai cancelli per mettere uno striscione». E racconta: «È partita una carica, due o tre feriti con la testa aperta e il sangue che colava. Brutto, sono turbato e molto. Perché questo tema della Palestina dovrebbe unire le persone contro una tragedia immane. Siamo di fronte a un genocidio, sì anche io parlo di genocidio come Ghali, un artista che viene additato come se avesse lui istigato alla violenza. Si sta superando il limite. Vedere ragazzi con la testa aperta perché sposano una causa giusta fa male. Daremo una risposta il 25 febbraio al Palapartenope con un concerto per Gaza dove si raccoglieranno fondi».

«Le immagini che giungono da Napoli, dove all’esterno della sede Rai era stato organizzato un presidio a sostegno della causa palestinese, sono sconcertanti. Dalle prime ricostruzioni la risposta delle forze dell’ordine ai manifestanti appare del tutto sproporzionata. La misura è colma. C’è un clima irrespirabile di regime. Chiediamo a Piantedosi di assumersi la responsabilità di quanto è venuto a Napoli e di chiarire cosa abbia reso necessario una simile reazione». Lo affermano gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione di Vigilanza Rai. E Emiliano Fossi del Pd in una nota: «Va accertata l’esatta dinamica dei fatti, ma le immagini di giovani feriti mentre cercavano di manifestare sono evidenti ed allarmanti. La situazione non va assolutamente sottovalutata: se le Forze dell’Ordine hanno manganellato cittadini soltanto perché volevano esporre uno striscione per fermare la guerra a Gaza e manifestare per una vera e libera informazione nei pressi della sede Rai di Napoli, evidentemente, non esiste più in questo paese la libertà di espressione garantita dalla Costituzione. Il ministro Piantedosi deve chiarire immediatamente la vicenda».

C’è da dire che l’ ostruzionismo prima e la repressione ora, non faranno che dare sempre più rilevanza all’ artista, che incrementerà le vendite, e al movimento contrario alla guerra e ad Israele. La stupidità del potere.

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One thought on ““Non mi sento tanto bene”. Manganellate davanti alla sede Rai di Napoli a chi protestava contro il comunicato dell’ Ad Rai contro Ghali.

  1. Era da prevedere un periodo così drammatico per l’Italia dopo la formazione di un governo di destra e neofascista. Cosa vi aspettavate, “anime belle” che sembrate cadute da un pero davanti a quanto accaduto a Napoli? QUESTO sono i destrorsi, lo sapevamo da sempre. E sono molto altro ( speriamo che il popolo non glielo permetta!). Ci aspettano tempi duri, a meno che finalmente non scoppi la rivolta.

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