Mentre Stati Uniti, Egitto e Qatar hanno elaborato un piano di pace in più stadi per la Striscia di Gaza, che si avvierebbe con il rilascio dei prigionieri israeliani da parte di Hamas e scambio con migliaia di palestinesi nelle prigioni israeliane, fino ad un sostanziale ritiro delle forze armate di Tel Aviv dalla Striscia, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito il concetto, se proprio non ve ne fosse stato bisogno, che finchè sarà lui il premier in Israele, non vi sarà nessuno Stato di Palestina. La Striscia di Gaza, una volta distrutta Hamas, rimarrà sotto il controllo di Israele. “La Striscia di Gaza rappresenterà ancora – ha affermato il premier – un pericolo per la sicurezza di Israele”. Eppure ormai tutti i principali paesi del mondo sono a favore della soluzione “due popoli due Stati”.
E mentre i morti sono ormai più di 25mila, a Khan Younis le forze israeliano hanno trovato un lungo tunnel dove sono stati ospitati in passato diversi ostaggi israeliani.
Nel tunnel – ad una profondità di circa 20 metri – è stata trovata una grande sala dove sono stati tenuti in cattività circa 20 ostaggi, alcuni di questi poi liberati. Trovati anche disegni fatti dalla bambina Emilia Aloni, anche lei rilasciata. Per entrare nella struttura i soldati hanno combattuto e ucciso miliziani di Hamas.
Nella sala sotterranea scoperta dall’esercito di Israele nella rete di tunnel a Khan Yunis, sono state trovate tracce di Dna di ostaggi israeliani catturati il 7 ottobre dal kibbutz Nir Oz. Lo ha affermato alla televisione commerciale israeliana Canale 12 la nuora di uno degli ostaggi, l’ottantenne Yoram Metzger. “Non era sangue, ma tracce di Dna rimaste negli abiti”, ha precisato.
