Bce, ancora un aumento dei tassi.

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Bce, ancora un aumento dei tassi.
Tassi su di altri 25 punti base. Lagarde ‘L’inflazione è ancora troppo alta’. Allarme per i mutui a tasso variabile

La Bce ha deciso di alzare i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, confermando le attese dopo la decisione della Fed. Il tasso sui rifinanziamenti principali passa così al 3,75%, quello sui depositi al 3,25% e quello sui prestiti marginali al 4%. “Le prospettive di inflazione continuano a essere troppo elevate per troppo tempo”, ha riferito l’istituto centrale.

L’inflazione complessiva “è diminuita negli ultimi mesi, ma le pressioni sottostanti sui prezzi rimangono forti”, si legge in una nota della Banca centrale europea. “Allo stesso tempo, i passati aumenti dei tassi vengono trasmessi con forza alle condizioni finanziarie e monetarie dell’area dell’euro, mentre i ritardi e la forza della trasmissione all’economia reale rimangono incerti”.

C’è da dire che la BCE continua ad intervenire, come da tradizione, sui sintomi e non sulle cause della malattia, che risiedono non tanto nelle dinamiche dei consumi, quanto nella speculazione e nell’arricchimento esagerato ed ingiustificato che molte aziende hanno perseguito nel vendere beni e servizi anche primari (anche energetici), offerti a prezzi non reali.

“Porteremo i tassi a livelli sufficientemente restrittivi”  Le future decisioni del Consiglio direttivo “assicureranno che i tassi ufficiali siano portati a livelli sufficientemente restrittivi per conseguire un tempestivo ritorno dell’inflazione all’obiettivo di medio termine del 2% e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario”. L’istituto ha poi riferito che seguirà “un approccio dipendente dai dati per determinare il livello appropriato e la durata della restrizione”.

Lagarde: “Il settore bancario si è dimostrato resiliente”  Il settore bancario “si è dimostrato resiliente”, ha evidenziato il presidente della Bce, Christine Lagarde, aggiungendo che permangono “significativi rischi al rialzo sulle prospettive d’inflazione” e che la guerra in Ucraina “potrebbe di nuovo aumentare i costi di energia e cibo. Oltre a un aumento duraturo delle aspettative d’inflazione sopra il nostro obiettivo o aumenti salariali superiori al previsto o margini di profitto, potrebbe anche far salire l’inflazione nel medio termine”.

“Non possiamo alleviare i rincari dei mutui”  “Siamo consapevoli” dei problemi che sta avendo chi ha sottoscritto mutui, “le famiglie stanno soffrendo a causa dei rialzi e dei rimborsi” che diventano più onerosi, ha proseguito Lagarde. “Purtroppo non è qualcosa che possiamo alleviare perché il nostro compito è la stabilità dei prezzi e per ridurre l’inflazione c’è lo strumento dei tassi che dobbiamo usare. Alcuni Paesi stanno prendono misure particolari come moratorie e rinvii, ma il meglio che possiamo fare è domare l’inflazione il più rapidamente possibile affinché non servano più tassi alti”

L’effetto sui mutui: di quanto aumentano le rate Secondo le simulazioni realizzate da Facile.it, per chi ha un mutuo medio a tasso variabile potrebbe tradursi in un aumento della rata di ben 237 euro (+52%) rispetto all’inizio dello scorso anno. Per capire come sono cresciute le rate e come potrebbero salire ancora a seguito del nuovo rialzo dei tassi da parte della Bce, il comparatore ha preso in esame un finanziamento a tasso variabile da 126mila euro in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022. Il tasso (TAN) di partenza usato nell’analisi è pari a 0,67%, corrispondente a una rata mensile di 456 euro. A seguito dei diversi aumenti del costo del denaro, il tasso del mutuo variabile tipo è salito notevolmente arrivando a superare, ad aprile 2023, il 4,10%. Con l’ulteriore rialzo Bce dello 0,25%, la rata mensile del finanziamento preso in analisi potrebbe arrivare addirittura a 693 euro: il 52% in più rispetto a quella iniziale.

L’impatto degli aumenti “Se è vero che l’Euribor si muove in base alle aspettative dei tassi Bce, non è detto che lo faccia in modo analogo, quindi bisognerà aspettare ancora un pochino per capire come cambieranno nel concreto le rate”, spiegano gli esperti di Facile.it. “È bene ricordare, però, che l’impatto degli aumenti sarà diverso per ciascun mutuatario in base all’importo residuo del finanziamento e al numero di rate ancora da pagare. Più si è vicini alla fine del piano di ammortamento, minore sarà l’effetto”.

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