L’UDINESE RESUSCITA SOTTO GLI OCCHI DI KRSTOVIC E IL LECCE ALLA 36° GIORNATA, CON LA MISSIONE SALVEZZA GIA’ COMPIUTA, SI RIPOSO’

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L’UDINESE RESUSCITA SOTTO GLI OCCHI DI KRSTOVIC E IL LECCE ALLA 36° GIORNATA, CON LA MISSIONE SALVEZZA GIA’ COMPIUTA, SI RIPOSO’

Luciano Graziuso

Fin troppo rilassati per la permanenza in Serie A appena assicurata, i giallorossi giocano davanti ai propri tifosi una delle peggiori partite del campionato, venendo meritatamente sconfitti per 2 a 0 dalla compagine friulana.

LA CRONACA

I padroni di casa partono col pallino del gioco in mano ma, pur conquistando ben 5 calci d’angolo nei primi 12’, non si rendono mai pericolosi dalle parti di Okoye; si nota ad occhio nudo che la squadra salentina, già matematicamente salva prima ancora di scendere in campo, non riesce a mettere sul terreno di gioco l’agonismo sfrenato a cui ci aveva abituati nelle ultime uscite. Gli ospiti invece, con la permanenza nel massimo campionato ancora da conquistare, fanno poche cose ma le fanno bene; al 25’ è Success a sfiorare il gol: l’attaccante nigeriano, ricevuto il pallone da Samardzic, non ci pensa due volte e lo calcia dal limite dell’area, mandandolo alto di pochissimo.

Al 36’ i friulani passano meritatamente in vantaggio: su cross dalla destra di Payero, Lucca, perso completamente da Baschirotto, può saltare indisturbato a pochi passi da Falcone e spedire di testa la palla in rete. La reazione dei giallorossi non arriva ed il primo tempo finisce qui.

Nella ripresa la musica non cambia fino al minuto 65°, quando Pongracic, al termine di una sortita offensiva, calcia il pallone da fuori, mandandolo di poco a lato. Il Lecce sembra finalmente avere uno scatto d’orgoglio e ci riprova al 73’ con una botta velenosa di Pierotti dal vertice sinistro dell’area di rigore, ben respinta dal portiere avversari; 4 minuti dopo è invece Baschirotto a sfiorare il pareggio: su calcio da fermo battuto da Oudin, il difensore anticipa tutti e colpisce di testa, ma Okoye si fa ancora trovare prontissimo e blocca il pallone.

A questo punto i giallorossi perdono fiducia, coraggio e intensità, e l’Udinese ne approfitta per chiudere definitivamente il match: all’85’ Davis, su un bel cross effettuato da Pereyra, svetta su Baschirotto ed impegna Falcone da distanza ravvicinata; il portiere fa quello che può ma la sua respinta termina sui piedi di Samardzic, che deposita in rete e mette fine alla gara.

CONCLUSIONI

E’ molto difficile commentare una partita del genere, si può però decisamente affermare che la differenza di motivazioni l’ha condizionata; ciò spiega, in grandissima parte se non completamente, come mai una squadra, il Lecce, che veniva da 4 risultati utili consecutivi (frutto di 2 vittorie e di altrettanti pareggi) conditi da ottime prestazioni, si sia fatta battere in casa da un’altra, l’Udinese, che invece non conquistava i 3 punti dal lontano 11 marzo scorso e che nel proprio cammino, partendo da quel giorno, aveva perso in ben 4 occasioni.

Per evitare il più possibile di assistere in futuro a gare simili, la soluzione sarebbe semplicissima: ristabilire, per ovvi motivi, la contemporaneità di tutte le partite nelle ultime 4 giornate di campionato, norma scomparsa ormai da tanti anni; questa però sembra essere, purtroppo, una strada altamente impraticabile, poiché le tv a pagamento spingono sempre più per un calcio “spezzatino”, con l’obiettivo di moltiplicare anno dopo anno i loro profitti. Gli unici che potrebbero ribellarsi a questo triste andazzo sono i Presidenti delle 20 Società coinvolte che però, di fronte al dio denaro, sono disposti a subire questo e altro; salvo poi lamentarsene, inutilmente ed a questo punto anche a torto, a fine torneo, con dichiarazioni puramente di facciata, qualora sia la loro formazione a trovarsi sfavorita da questo sistema, che però fa comodo a tutti.

Alla luce di quanto detto finora, anche valutare le singole prestazioni diventa altamente complicato. Comunque, i migliori in campo risultano essere senza dubbio Pongracic, attentissimo in difesa ed anche autore di un tiro pericoloso, ed il neo entrato Pierotti, l’unico ad impegnare severamente il portiere avversario. Bene anche Krstovic: grandissimo impegno come sempre, ma stavolta con scarsi risultati. Per il resto, nel grigiore generale, si distinguono in negativo Baschirotto, insolitamente distratto e colpevole in entrambe le reti subite, e Rafia, stavolta pessimo sia nell’interdizione che nella fase creativa.

Sabato prossimo, alle 18:00, verrà a farci visita l’Atalanta: al di là di come andrà a finire, si spera almeno di vedere una squadra con più carattere.

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