Luciano Graziuso
I giallorossi incassano il sesto ko di fila lontano dal Via del Mare (con un solo gol realizzato, contro il Genoa) al termine di una gara, come spesso succede, giocata bene solo nel primo tempo.
LA CRONACA
La prima occasione per sbloccare il risultato capita al Lecce al 13’: il portiere del Torino si fa sfuggire la palla dalle mani cercando di bloccare un corner battuto da Oudin, Piccoli ne approfitta e calcia d’esterno verso la porta, ma Masina legge bene la situazione e salva respingendo di testa nei pressi della linea. L’unico vero pericolo creato dai granata nella prima frazione consiste in un tiro da fuori area di Vlasic, che termina di poco a lato alla destra di Falcone. Il primo tempo termina perciò con un giusto 0 a 0. Nella ripresa i salentini, fino a quel momento molto attenti in fase difensiva, si fanno infilare immediatamente: al 50’ Bellanova, marcato con troppa leggerezza da Dorgu, combina con Ilic e batte imparabilmente l’estremo difensore avversario con un rasoterra potente e angolatissimo. Al 68’ il Lecce ha una ghiottissima occasione per raggiungere il pareggio: il neo entrato Kaba, sfruttando una rimessa laterale battuta rapidissimamente da Gendrey e soprattutto una grave disattenzione di Linetty, si ritrova a tu per tu col portiere dentro l’area di rigore, ma conclude in modo scialbo non riuscendo a centrare nemmeno lo specchio della porta. La partita di fatto finisce due minuti dopo quando Pongracic, già ammonito, commette un fallo brutto quanto inutile abbattendo Ricci lontanissimo dall’area di rigore, beccandosi così il secondo cartellino giallo e l’espulsione. I padroni di casa sentono l’odore del sangue e si gettano all’assalto per realizzare la rete della sicurezza: al 71’ è bravissimo Falcone a respingere un colpo di testa effettuato da distanza ravvicinatissima da Sanabria; 10 minuti dopo, però, nemmeno lui può opporsi alla capocciata vincente di Zapata, lasciato incredibilmente libero dalla difesa sugli sviluppi di un corner battuto da Vojvoda. Da questo momento in poi il match si trascina stancamente fino al 90’, col Torino che addormenta la partita, agevolato anche dalla superiorità numerica, e con gli ospiti che non riescono più ad impensierire Milinkovic Savic.
CONCLUSIONI
Purtroppo, per l’ennesima volta, siamo costretti a parlare di una squadra che gioca il primo tempo in maniera più che dignitosa, salvo poi crollare inspiegabilmente nella ripresa; anche il rendimento in trasferta, con soli 5 pareggi raccolti in ben 13 partite, è fonte di grande preoccupazione per i tifosi salentini. Entrambi questi fattori rappresentano un trend che si deve a tutti i costi invertire se non si vuole rischiare di compromettere la possibilità di raggiungere la salvezza.
Per quanto riguarda i singoli, gli unici a salvarsi sono Falcone (incolpevole sui gol e autore di un paio di ottime parate), Baschirotto (bel duello con Zapata) e Blin (buona gara in fase di interdizione, soprattutto contro Vlasic); male tutti gli altri, in particolare Pongracic (ingiustificabile il fallo commesso, da ammonito, lontano dalla propria porta su Ricci), Dorgu (principale colpevole sul gol di Bellanova), Kaba (ormai all’ennesimo gol divorato di questo campionato) ed Almqvist (inconcludente in attacco e stavolta poco presente anche in fase difensiva).
Ora ci attende un match a dir poco proibitivo contro l’Inter (domenica alle 18 al Via del Mare), ma successivamente, tra il 3 ed il 17 marzo, affronteremo Frosinone (in trasferta), Verona (in casa) e Salernitana (fuori): quelle saranno gare assolutamente da non sbagliare.
Articolo sempre di piacevole lettura anche per ‘i non addetti ai lavori’; articolista non si smentisce mai e per ricchezza di particolari e per specificità lessicale. Assolutamente da augurarsi per il Lecce di non fallire le sfide con Verona salernitana e Fiorentina . Forza Lecce
Errata corrige: Frosinone