Si “muove” la classifica dopo sei sconfitte consecutive.
Luciano Graziuso
Non bastano neppure trenta tiri !
30 tiri (di cui 11 in porta) per la squadra di capitan Hjulmand , se non è un record poco ci manca ; è questa la statistica che, a fronte dei soli 8 effettuati dai blucerchiati, meglio rispecchia l’andamento della gara disputatasi ieri alle 12:30 al Via del Mare. Ma, come ben sappiamo, il calcio non è una scienza esatta, ed alla fine il risultato è stato un piuttosto deludente pari casalingo: 1 a 1.
La cronaca
Il Lecce, reduce da ben 6 sconfitte consecutive, parte subito forte davanti al suo pubblico e costringe la squadra avversaria a rintanarsi nella propria metà campo, senza tra l’altro riuscire quasi mai a ripartire. Sono già tantissime le occasioni da rete create dalla compagine di casa dopo soli 25 minuti, la migliore tra tutte capitata sui piedi del francese Oudin che però calcia largo da buona posizione. I giallorossi riescono meritatamente a sbloccarla al 31’ , quando Ceesay, uno dei migliori in campo, addomestica un pallone servitogli dalla fascia destra da Strefezza e batte il portiere avversario. Se qualcuno si aspettava una reazione immediata da parte della Sampdoria è rimasto deluso, infatti le redini del gioco restano sempre alla squadra di casa, che sfiora ripetutamente il raddoppio. Da citare, proprio a ridosso dell’intervallo, un clamoroso errore del terzino Gallo che, ben servito da Ceesay in contropiede, non riesce a centrare la porta a tu per tu con l’estremo difensore doriano. Durante la pausa Stankovic, l’allenatore della squadra in trasferta, decide di effettuare ben 4 cambi tutti insieme per cercare di scuotere i suoi ragazzi, a testimonianza del netto dominio giallorosso nella prima frazione di gara; ottenendo, se non altro, più presenza nel match e più applicazione tattica da parte della sua squadra. Tutto questo avviene però soprattutto per demerito del Lecce che, forse pensando ormai ad una facile vittoria contro un avversario fino a quel momento incapace di creare pericoli dalle parti di Falcone, rallenta di schianto il proprio ritmo di gioco e decide quasi esclusivamente di dedicarsi alla gestione del risultato. Errore pagato a carissimo prezzo al 75’ quando Jesè , servito da Gabbiadini, trova il gol del pareggio scavalcando il portiere avversario con un pallonetto, nell’unica azione degna di nota fatta fino a quel momento da parte della sua compagine. A questo punto i padroni di casa, incalzati sempre più man mano che passano le giornate dal Verona terzultimo, sono costretti a ributtarsi forsennatamente in avanti alla ricerca dei 3 punti che sarebbero fondamentali. Nonostante la buona volontà, però, manca ormai troppo poco tempo ed il gol non arriva, sia per la bravura di Ravaglia (ottima in particolare la parata su Colombo) che per la cronica difficoltà che incontra la squadra giallorossa a concretizzare le occasioni create. Si rischia anzi nell’arrembaggio finale di subire il gol della sconfitta, evitato da un provvidenziale salvataggio di testa da parte di Baschirotto nei pressi della linea di porta, perché ormai anche la Sampdoria cerca di imbastire qualche contropiede avendo acquistato fiducia in seguito alla rete dell’1 a 1. Dopo 4 minuti di recupero l’arbitro Mariani decreta la fine dell’incontro, mettendo a referto un pareggio che serve poco ad entrambe le squadre, soprattutto alla Sampdoria fanalino di coda della classifica.
Articolo ben costruito, il cronista non si smentisce neanche stavolta e ci regala un’ ottima sintesi di un match che lascia però l’amaro in bocca . Forza Lecce sempre