Luciano Graziuso
Davanti a quasi 15000 spettatori, un numero di tutto rispetto per una partita di Coppa Italia svoltasi il 13 agosto, i giallorossi riescono a cominciare col piede giusto la stagione, in attesa del più importante esordio in Serie A che avverrà domenica prossima sempre in casa.
LA PARTITA
I primi 10 minuti sono tutti del Como, con la squadra di casa che parte abbastanza contratta forse per un po’ di tensione dovuta alla prima partita importante davanti al proprio pubblico; per tutto il resto del primo tempo è però il Lecce a comandare il gioco. I giallorossi passano meritatamente in vantaggio al 27’, grazie ad una rete confezionata da due esordienti: l’ex primavera Dorgu offre un comodo pallone al nuovo arrivato Almqvist che batte il portiere con un piatto vincente, complice anche la deviazione di un difensore avversario.
Al 14’ del secondo tempo Banda segna su assist di Strefezza, ma purtroppo per i giallorossi il gol viene annullato per fuorigioco. La squadra di casa riesce anche a creare altre occasioni per raddoppiare ma non le concretizza, comunque tiene bene in difesa e rischia veramente solo al 31’ ed al 42’, quando prima Baselli e poi Vignali non riescono a concretizzare coi loro tiri da fuori area.
COSA FUNZIONA E COSA VA MIGLIORATO
Questa prima partita stagionale ci ha offerto degli spunti interessanti per farci capire che cosa ha funzionato bene e cosa meno. Tra le principali note positive, si è vista una discreta manovra di gioco ed una buona tenuta difensiva, che hanno permesso al Lecce di portare a casa la gara tenendo abbastanza a lungo il possesso del pallone e non rischiando quasi nulla. Per quanto riguarda i singoli, lasciano ben sperare soprattutto le ottime prestazioni di Almqvist e Dorgu, i migliori in campo, ma anche il notevole esordio del centrocampista Ramadani e l’intesa tra Pongracic e Baschirotto in difesa; anche Strefezza e soprattutto Banda sono apparsi già in discreta forma.
Tra le cose rivedibili, un po’ come succedeva lo scorso anno, va menzionata prima di tutto la scarsa precisione sotto porta: considerati i 19 tiri effettuati nel corso della partita, infatti, sarebbe stato lecito aspettarsi almeno un gol in più; da questo punto di vista bisogna cercare di migliorare il più in fretta possibile, perché i prossimi rivali che affronteremo saranno più insidiosi del Como e sarà molto più difficile mantenere la porta inviolata come avvenuto stasera. Bisognerà stare attenti anche a non sbagliare l’approccio iniziale, cosa molto importante per una squadra che lotta per la salvezza, e a non arretrare troppo il baricentro nel tentativo di difendere un risultato favorevole, come successo negli ultimi 15 minuti della gara di ieri sera. Infine, si potevano giocare meglio alcuni palloni in ripartenza soprattutto nel finale, mentre invece in alcuni casi sono stati gestiti con molta fretta e approssimazione, oppure addirittura spazzati senza motivo.
Si può comunque essere moderatamente ottimisti soprattutto per quanto riguarda la debolezza in fase realizzativa: il ds Pantaleo Corvino è appena riuscito a guadagnare quasi 20 milioni dalla cessione di Hjulmand allo Sporting Lisbona, e con altri 18 giorni a disposizione prima della chiusura del mercato è lecito aspettarsi l’arrivo di un buon attaccante che possa almeno in parte risolvere il problema. Per quanto riguarda le altre cose perfettibili, si spera che col passare del tempo crescano la condizione atletica e l’intesa tra i calciatori, per poterle “aggiustare” almeno in parte.
Bellissimo articolo: chiaro, rivelatore di sicure competenze in materia, obiettivo ( qualità rara in un campo, come quello calcistico, che nel nostro Paese divide e oppone a volte ferocemente anche persone amiche), ben scritto. Complimenti!