Manuel M Buccarella
Dedichiamo al mese di febbraio , appena entrato, un bel brano dei Foo Fighters del 1997, “February Stars”, stelle di febbraio.
Il brano è inserito nell’ album d’esordio del gruppo statunitense, “The Colour and The Shape”, che ebbe peraltro un certo successo, soprattutto in patria. La band è la risposta di Dave Grohl, già batterista dei Nirvana, alla morte di Kurt Cobain ed al conseguente scioglimento del gruppo. Nei Foo Fighters Grohl assume il ruolo di chitarrista e cantante, scelta assolutamente vincente.
“February Stars” è un brano sostanzialmente delicato, sia nelle liriche che nella melodia: vi ascoltiamo poco o nulla grunge, poca distorsione chitarristica, se non nella parte finale. La delicatezza delle liriche è accompagnata da una chitarra arpeggiata e da ritmi blandi.
La canzone si riferisce ad una delle ultime fasi di una relazione rispetto alla quale Dave Grohl è diventato uno spettatore e sta cercando di resistere il più a lungo possibile. Il testo nasce probabilmente dalle diverse separazioni che ha dovuto subire l’ artista (i suoi genitori, sua moglie, la morte recente di Kurt Cobain), per cui si può dire che questa canzone parli delle caratteristiche comuni di una relazione che si dissolve piuttosto che di un incidente isolato.
Il riferimento alle stelle di febbraio, presente nella parte finale del testo, è un omaggio a Kurt Cobain, nato infatti il 20 di febbraio. “Stelle di febbraio Galleggiano nel buio Cicatrici temporanee Stelle di febbraio”, ove il buio è evidentemente la morte. Cicatrici temporanee incarnano la speranza che il dolore per la morte dell’ amico determini solo cicatrici momentanee, che possano poi scomparire del tutto, lasciando scorrere tranquilla la vita del protagonista.
