Il bilancio delle vittime della incessante guerra di Israele contro Gaza ha raggiunto oltre 16.248, con oltre 42.000 feriti e almeno 7.600 ancora dispersi sotto le macerie.
“Ogni giorno in cattività era estremamente impegnativo. Eravamo nei tunnel, terrorizzati all’idea che non fosse Hamas, ma Israele, ad ucciderci”, ha detto un ex prigioniero israeliano a Gaza al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante un incontro. L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione (UNRWA) ha avvertito che la situazione a Gaza “sta peggiorando ogni minuto”, aggiungendo che “un’altra ondata di sfollamenti è in corso a Gaza”, definendo l’intera Striscia “uno dei luoghi più pericolosi al mondo”. “Dalla fine del cessate il fuoco temporaneo il 1° dicembre, gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 1.240 palestinesi a Gaza, il 70% dei quali erano bambini e donne. Riferendosi agli attacchi militari israeliani contro la città di Khan Younis, nel sud di Gaza, Hamas ha annunciato ieri che i suoi combattenti avevano preso di mira 25 veicoli dell’esercito israeliano e dozzine di soldati israeliani nella città. L’alto funzionario di Hamas Osama Hamdan ha affermato che “Netanyahu e il suo staff di guerra stanno sprofondando sempre più nella palude di Gaza” e che il gruppo è “ben preparato” a combattere, non importa quanto durerà la guerra.
Le forze israeliane hanno arrestato durante la notte almeno 60 palestinesi della Cisgiordania. Dal 7 ottobre sono stati arrestati in Cisgiordania 3.640 palestinesi. Per la prima volta dal 7 ottobre, i bombardamenti israeliani nel sud del Libano hanno ucciso un soldato libanese e ne hanno feriti altri tre. L’attacco è avvenuto nonostante l’esercito libanese non sia impegnato in alcuna forma di conflitto armato con Israele da quando le forze israeliane hanno iniziato a prendere di mira Hezbollah nel sud del Libano in ottobre.
Il ministro degli Esteri del Nicaragua Denis Moncada si è recato nella città di Ramallah, nella Cisgiordania occupata, per esprimere solidarietà ai palestinesi, condannando la “brutale aggressione” di Israele.
