Candle in the Wind. Il 5 agosto 1962 la scomparsa della grande Marilyn Monroe.

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Candle in the Wind. Il 5 agosto 1962 la scomparsa della grande Marilyn Monroe.

Manuel M Buccarella

“Candle in The Wind”, una candela nel vento, proprio questo l’ appellativo che Norma Jeane, in arte Marilyn Monroe, si è meritata dal grande Elton John nella sua famosa e bellissima canzone nel 1973, ad undici anni dalla morte. Una candela nel vento a testimoniare della fragilità e della breve durata della sua vita, ma anche dello splendore e della grandezza.

La stella di Hollywood morì il 5 agosto 1962 a Los Angeles nel suo appartamento per overdose di barbiturici, un “probabile suicidio” sul quale si addensano tutt’ora grandi dubbi e misteri.

Norma Jeane Mortenson Baker era nata il 1 Giugno del 1926, dunque la sua esistenza è stata di appena 36 anni, nei quali però ci ha lasciato parecchio.

Per anni Marilyn è stata descritta come la bionda poco intelligente, stereotipo che ha interpretato sul grande schermo e che l’ha segnata a vita. In verità Marylin era donna assai intelligente, attrice di talento e donna combattiva che ha portato avanti battaglie femministe.Il successo planetario di Marilyn Monroe arriva nel 1953 quando, nello stesso anno, uscirono “Niagara” e le commedie di grande successo “Gli uomini preferiscono le bionde” e “Come sposare un milionario”. Proprio questi ultimi due film consolidarono lo stereotipo di Marilyn come dumb blonde (la “sciocca” bionda): una donna bellissima ma di scarsa intelligenza, sexy ma stupida.Nonostante non fosse disciplinata, nonostante arrivasse spesso in ritardo sul set e nonostante a volte dimenticasse le battute, Marilyn Monroe ha dimostrato di essere un’attrice di grande talento. Nel 1999 l’American Film Institute inserisce Marilyn al sesto posto nella classifica delle più grandi attrici della storia, anche se non ha mai vinto un premio Oscar.

Nel 1955 esce “Quando la moglie è in vacanza” di Billy Wilder, uno dei maggiori successi dell’attrice. Il film contiene la celebre scena nella quale la gonna bianca di Marilyn viene sollevata dal passaggio di un treno della metropolitana mentre lei si trova sopra una griglia di aereazione.Tra il 1956 e il 1959 uscirono tre film che la consacrarono come grande interprete. “Fermata d’autobus” di Joshua Logan è del 1956. La pellicola ottenne un ottimo riscontro di pubblico e critica. Fu notata in particolar modo l’interpretazione di Marilyn che ottenne la sua prima nomination ai Golden Globe. Arthur Knight ne lodò la performance e la definì non una semplice attrice ma un’artista. L’anno seguente lavorò con Laurence Olivier, grandissimo interprete e regista inglese, nel film “Il principe e la ballerina” (1957).Ancor prima delle riprese, Olivier elogiò l’attrice statunitense e una volta finite le riprese disse “Marilyn era meravigliosa, la migliore di tutti“. L’interpretazione venne apprezzata anche dalla critica, tanto che l’Istituto Culturale Italiano di New York le riconobbe il David di Donatello come miglior attrice straniera. Il premio le venne consegnato da Anna Magnani.

Nel 1959 uscì “A qualcuno piace caldo” di Billy Wilder, che fu un grande successo.

Furono ovviamente oggetto di attenzione quasi ossessiva da stampa e rotocalchi scandalistici le numerose relazioni sentimentali dell’attrice, non ultima quella con il presidente degli Stati Uniti d’America, John Fitzgerald Kennedy, nel 1962, proprio l’anno della sua morte. L’attrice soffriva spesso di depressione, la sua esistenza viene descritta come spesso triste ed infelice.

La bellissima pellicola “Blonde” di Andrew Dominik del 2022, adattamento cinematografico dell’ omonimo romanzo di Joyce Carol Oates, pur se con aggiunte di fantasia e pertanto non appartenenti alla biografia dell’attrice, ci aiutano a comprendere le principali cause della sua infelicità, da un’infanzia tormentata al rapporto con il padre, sino alle relazioni sentimentali spesso insoddisfacenti, con i tre matrimoni falliti (l’ ultimo con lo sceneggiatore Arthur Miller) che la fanno crollare in depressione ed alcolismo, mentre la sua vita pubblica rimane sulla cresta dell’onda del successo cinematografico e del ruolo iconico da sex symbol.

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