Intesa Sanpaolo: raggiunto importante accordo su Smart working e settimana corta.

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Intesa Sanpaolo: raggiunto importante accordo su Smart working e settimana corta.

Sottoscritto in Intesa Sanpaolo, dopo un intenso confronto, un importante accordo su smart working e settimana corta. Il gruppo Intesa Sanpaolo e i sindacati (Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin) hanno trovato un accordo dopo l’iniziale rottura.

La settimana corta prevede la distribuzione dell’orario su 4 giorni per 9 ore al giorno. Sullo smart working è stato fissato un tetto a 120 giorni che può essere alzato a 140 giorni per alcune tipologie di lavorazioni. Inoltre è stato riconosciuto un buono pasto di 4,50 euro. Con l’accordo siglato oggi, tra altro, viene introdotta in via sperimentale la settimana corta, da 4 giorni per 9 ore ciascuno, in circa 250 filiali del gruppo, ma l’obiettivo dei sindacati è di estendere a tutti i lavoratori la possibilità di fare la settimana corta e lo smart working.

“Finalmente anche queste due materie risultano normate dalla contrattazione collettiva, e viene definitivamente superato il ricorso agli accordi individuali che era stato deciso unilateralmente dall’azienda”. Ad affermarlo è il segretario nazionale della Fisac Cgil, Giacomo Sturniolo, in merito all’accordo sottoscritto tra sindacati e la più grande banca italiana che, aggiunge, “restituisce alla contrattazione collettiva la definizione di regole certe e garanzie per due strumenti centrali per gestire la forte e rapida trasformazione tecnologica del settore. Ora auspichiamo che il rinnovo del Ccnl alle porte possa portare ulteriori forti avanzamenti sulla materia, in favore di tutta la categoria”.

Nel merito dell’accordo, spiega il segretario responsabile del Gruppo Intesa Sanpaolo Fisac Cgil, Roberto Malano, “abbiamo confermato e regolato l’utilizzo di entrambi gli strumenti sulle Strutture Centrali e abbiamo esteso in modo molto consistente le previsioni in favore della Rete, seppure ancora in via sperimentale. Abbiamo così definito un percorso che dovrà portare al pieno coinvolgimento di tutte le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo nelle opportunità in termini di flessibilità e anche di conciliazione, che discendono dalle nuove modalità di organizzazione del lavoro. Questo è un punto che è sempre stato centrale per la Fisac Cgil”.

Inoltre, prosegue Malano, “abbiamo poi definito un aumento a 4,50 euro del buono pasto riconosciuto in caso di Smart Working: è una significativa tappa di avvicinamento all’importo pieno che rimane il nostro obiettivo. L’accordo, che è basato sulla totale volontarietà unita al diritto alla conservazione della postazione fisica di lavoro in azienda, inserisce una nuova formulazione del diritto alla disconnessione che rende ancora più stringente e chiara la previsione già contenuta nel Ccnl, garantendo il diritto del singolo a segnalare eventuali inosservanze”, conclude Malano.

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