Il Mandato britannico della Palestina, detto anche Palestina mandataria , fu un territorio governato dall’Impero britannico istituito dalla Società delle Nazioni dopo la sconfitta dell’Impero ottomano nella Prima Guerra Mondiale.
Il Mandato è esistito tra il 1920 e il 1948 nella regione storica del Levante.
Il Mandato Britannico si è chiuso il 14 maggio 1948. Teoricamente era prevista la costituzione di due Stati a fronte dei due diversi popoli: ebrei ed arabi. Tuttavia in quello stesso giorno viene costituito il solo Stato di Israele, lasciando gli arabi palestinesi senza il proprio paese, in barba alla risoluzione n. 181 dell’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Nel 1917 i britannici stipularono un accordo con i rappresentanti del movimento sionista, con la lettera ufficiale scritta dall’allora ministro degli esteri inglese Arthur Balfour a Lord Rothschild, in cui si prometteva agli ebrei un “focolare nazionale” (National Home) in Palestina.
Il 14 maggio è per i Palestinesi una data nefasta, l’ inizio della ” nakba” , la loro catastrofe. Altri si arrogarono il diritto di svendere la loro SACRA TERRA ( sacra come lo è per tutti i popoli del mondo ) ad altri, che cominciarono ( in realtà continuarono) ad insediarvisi con la prepotenza, la protervia, l’ arroganza che ancora oggi ben conosciamo e che li porta a commettere atrocità e a comportarsi da stato terrorista, com’ è sotto gli occhi del mondo intero oggi. Se Israele ricorda la Shoah (catastrofe, ecatombe), anche i Palestinesi purtroppo hanno la loro apocalisse, e si chiama Nakba, cioè violenta cacciata dai loro territori con metodi crudeli e suprematisti, che nulla hanno da invidiare a quelli nazisti. Cosa che accade anche, mentre ne parliamo, a Gaza e in particolare a Rafah adesso.