(Redstream) – Beirut – Le tensioni transfrontaliere tra Israele e le forze della resistenza nel sud del Libano si sono intensificate ancora una volta. Poche ore dopo che una massiccia ondata di attacchi aerei israeliani aveva colpito diversi villaggi nel sud del Libano, uccidendo almeno 11 persone, una raffica di circa 20 razzi è stata lanciata dal Libano contro l’insediamento israeliano di Kiryat Shmona, nel nord della Palestina occupata. Gli attacchi di Israele contro gruppi di resistenza e, soprattutto, contro obiettivi civili nel sud del Libano si sono intensificati negli ultimi giorni.
Nel frattempo, secondo il quotidiano israeliano Maariv, il 71% degli israeliani è favorevole alla guerra in Libano. Insieme al movimento militare israeliano su larga scala da Gaza al confine libanese e al tentativo di Israele di porre fine alle sue operazioni nell’enclave, la probabilità di un’invasione israeliana del Libano sembra diventare una realtà.
Intanto il premier libanese, Najib Miqati, ha affermato che il suo governo presenterà formale denuncia all’Onu per “l’aggressione israeliana”. Lo riferiscono stamani i media di Beirut. Il raid di Israele ha colpito il centro cittadino di Nabatiye, capoluogo dell’omonima regione meridionale libanese, insinuandosi nella profondità territoriale del Paese. Questo all’indomani del lancio dal sud del Libano di una salva di razzi contro basi militari israeliane in Galilea. Negli attacchi una soldatessa israeliana è stata uccisa e altri militari sono rimasti feriti.
