Lo scandalo di Abu Ghraib, Iraq. Uomini torturati da militari e agenti segreti americani.

0comments 1.115 mins read
Lo scandalo di Abu Ghraib, Iraq. Uomini torturati da militari e agenti segreti americani.

Sono passati quasi due decenni da quando il mondo è rimasto scioccato dalle immagini di soldati americani che commettevano crimini di guerra ad Abu Ghraib, in Iraq. Ma la triste eredità di questo scandalo ci perseguita ancora oggi, poiché i responsabili di questi atti atroci continuano a sfuggire alla giustizia.

Nell’aprile del 2004, il mondo rimase sbalordito dalla pubblicazione di centinaia di foto che mostravano personale militare americano che brutalizzava e aggrediva sessualmente i detenuti nella famigerata prigione irachena. La Croce Rossa ha riferito che fino al 90% dei prigionieri erano stati detenuti ingiustamente. Questo mese, le vittime delle torture di Abu Ghraib hanno avuto il loro primo giorno in tribunale, ma non contro il vero colpevole, il governo degli Stati Uniti.Nonostante l’ammissione di responsabilità da parte dell’allora Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld, coloro che hanno diretto e supervisionato queste atrocità non hanno ancora affrontato alcuna conseguenza reale. I vergognosi atti posti in essere da personale militare statunitense e agenti della Cia, trovarono il consenso ed in diversi casi anche il mandato diretto di alti vertici dell’amministrazione militare Usa, come confermato appunto dal segretario alla difesa Rumsfeld.

Riportiamo una fotografia che fece il giro del mondo, pubblicata sulla copertina dell’Economist e ritraente un uomo collegato a dei fili elettrici e tormentato con scariche elettriche. Non mancarono anche uomini torturati da scariche elettriche ai genitali.

Hey, ciao 👋
Piacere di conoscerti.

Iscriviti per ricevere contenuti fantastici nella tua casella di posta, ogni mese.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Hey, ciao 👋
Piacere di conoscerti.

Iscriviti per ricevere contenuti fantastici nella tua casella di posta, ogni mese.

Non inviamo spam! Leggi la nostra Informativa sulla privacy per avere maggiori informazioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *