Frank Zappa, istrionico, geniale.

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Frank Zappa, istrionico, geniale.

Manuel M Buccarella

Il 21 dicembre 1940 nasce a Baltimora nel Maryland (Stati Uniti d’America) Frank Zappa , cantautore e polistrumentista, considerato uno dei più grandi geni musicali del XX secolo.

Nella sua breve esistenza – morirà di cancro nel dicembre 1993 – ha attraversato praticamente tutti i principali generi musicali, jazz incluso, partendo dal blues.Nella sua vastissima produzione, con circa sessanta dischi in vita ed altrettanti postumi, il cantautore e polistrumentista italoamericano ha abbracciato svariati generi musicali, dal rock al jazz al funk, spesso facendone un mix che non consente di catalogare con univocità il suo stile.

Gli inizi si ebbero con il gruppo The Mothers of Invention, con il quale divenne famoso in tutto il mondo nel 1966 con la pubblicazione del concept album “Freak Out!”, primo doppio album nella storia del rock che, per esplicita ammissione di Paul McCartney , ispirò addirittura quell’autentica pietra miliare della musica contemporanea quale fu “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles. Dopo quel grande successo, Zappa decise di intraprendere una carriera solista molto fertile, ricca di esperimenti, anche se non sempre accompagnata da successo, contraddistinta da un forte senso dello humour (con testi dichiaratamente misogini e volgari), ove si scaglia contro l’ordine costituito, l’industria della musica e i politici («Scrivo brutta musica perché l’America è brutta», dichiarò). Che partiva da blues e musica classica, generando così una fusione non sempre facile da catalogare.

Durante la sua piuttosto breve esistenza, l’artista nativo di Baltimora non ha mai fatto mistero di amare (anche) il jazz. L’uso fatto da Zappa di elementi jazzistici riguarda prevalentemente la timbrica dei fiati, quasi sempre presenti in misura più o meno allargata nella strumentazione dei suoi gruppi. Nonostante il ricorrente ricorso a soluzioni ritmiche irregolari, che rendevano alquanto originale la produzione di Zappa, ciò non gli impediva comunque di adottare tecniche compositive più tradizionali, anche se non per l’intero sviluppo del brano.

Zappa ha utilizzato spesso musicisti provenienti dal mondo del jazz, e questo background traspariva frequentemente dalle improvvisazioni live documentate dai dischi ufficiali e dai numerosi bootleg. L’esempio più classico è “King Kong”, uno dei suoi brani più famosi originariamente pubblicato su “Uncle Meat” (album del 1969 pubblicato come Mothers of the Invention), dove occupava tutta la quarta facciata del doppio LP originale, e sempre incluso nel repertorio live di Zappa dal 1967 al 1988.Il brano è jazzistico in spirito, anche se la base ritmica per le improvvisazioni presenta poche variazioni armoniche. In verità il brano è più un jazz rock, ove il jazz, interpretato in particolare dalla sezione fiati, si sposa con il rock progressivo. La chitarra elettrica di Frank asseconda le variazioni progressive dell’organo, anche se in alcuni punti sembra richiamare le esecuzioni di Carlos Santana.

Ci vediamo allora “King Kong” eseguito presso la BBC nel 1968.

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