I 66 anni di Nick Cave.

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I 66 anni di Nick Cave.

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Compie 66 anni il cantautore e compositore australiano Nick Cave.

Dagli esordi post-punk ai lavori recenti, più vicini al cantautorato, Cave ha sviluppato una rielaborazione molto personale ed originale dei generi principali della musica popolare nata negli Stati Uniti d’America (blues, gospel, country), interpretati con lo spirito cupo della new wave e del gothic rock. I suoi testi sono attraversati da una forte tensione religiosa, affrontando tematiche quali il ruolo del divino, la ricerca della redenzione, l’angoscia esistenziale e l’amore perduto.

Cave, che è anche scrittore, attore e sceneggiatore. Incomincia la sua avventura negli anni settanta con il gruppo australiano dei Birthday Party. La svolta negli anni ottanta con The Bad Seeds. Il primo album, l’ epico “From Here To Eternity”, viene pubblicato nel 1984. Negli anni successivi, con la stessa band pubblicò “The Firstborn Is Dead” nel 1985, “Kicking Against the Pricks” e “Your Funeral… My Trial” nel 1986, e “Tender Prey” nel 1989. Durante la lavorazione di Tender Prey, l’ artista iniziò un periodo di disintossicazione dalla droga.

L’attività artistica continua negli anni novanta come negli anni duemila.

Il 25 febbraio 2021 esce in digitale il disco Carnage, scritto e registrato con Warren Ellis.

Il 9 maggio 2022 viene data la notizia della morte del figlio Jethro Lazenby, morto a 31 anni, sette anni dopo il figlio Arthur.

Chat GPT

Nick Cave, interpellato da un fan, che aveva sottoposto all’ attenzione dell’artista un testo prodotto con il software ChatGPT, impostandolo secondo appunto lo stile di Nick Cave, si è sfogato contro l’idea di far comporre brani alle intelligenze artificiali: «Scrivere una bella canzone non è fare una copia, una replica, o un pastiche, ma l’opposto. È un atto di distruzione di tutto ciò che è stato prodotto in passato».«Da quando è stata lanciato lo scorso novembre molte persone mi hanno mandato canzoni ‘in stile Nick Cave’ composte da ChatGPT. Ne ho ricevute a dozzine, abbastanza per direi che non sono molto entusiasta di questa tecnologia», ha scritto l’artista in risposta sulla sua newseletter, The Red Hand Files.

«Capisco che ChatGPT sia un progetto ai suoi esordi, ma forse la cosa terrificante delle IA è che non torneranno mai indietro, non rallenteranno mai, ma si muoveranno verso un futuro utopico, forse, o verso la totale distruzione. Chi può dire quale dei due futuri ci aspetterà? A giudicare da questa canzone “nello stile di Nick Cave” non promette bene, Mark. L’apocalisse sta arrivando. Questa canzone fa schifo»

L’artista ha continuato: «In futuro ChatGPT potrà forse creare una canzone indistinguibile, in superficie, da una umana, ma sarà per sempre una replica, qualcosa di grottesco. Le canzoni nascono dalla sofferenza e gli algoritmi, per quanto ne so, non sono in grado di predire la complessa lotta umana per la creazione. I dati non soffrono. […]

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