Lo ricordiamo con “When Doves Cry”
Manuel M Buccarella
Il 7 giugno 1958, 65 anni fa, nasceva a Minneapolis Prince, al secolo Prince Roger Nelson. Prince è prematuramente scomparso il 21 aprile 2016.
Prince, detto il “genio di Minneapolis”, nei quasi 40 anni d’attività ha attraversato e combinato, da vero innovatore, svariati generi musicali, tra loro anche assai diversi, come funk, rock, soul, R&B, jazz, interpretandoli in chiave originale e personale. Grande compositore e chitarrista, ma anche versatile polistrumentista, grande cantante e cantautore e animale da palcoscenico, Prince sopravvive e sopravviverà ancora alla sua morte.
In occasione dei suoi primi quindici anni di attività, la rivista statunitense online Consequence ha redatto la sua classifica dei cento migliori album di tutti i tempi. Per la redazione il podio spetta certamente al grande album “Purple Rain” di Prince con i suoi Revolution, album del 1984.In quest’album si consacra l’apertura verso la contaminazione musicale e verso il rock di un artista nato e formatosi prevalentemente con il funk. Quest’album meraviglioso consegnerà a Prince nel 1985 l’Oscar per la miglior colonna sonora.
Prince non è solo “Purple Rain”, ma anche “1999”, album che lo precede, “Parade”, “Sign ☮️ The Time”, tanto per citare quelli più noti degli anni ottanta, per poi innovare nuovamente negli anni novanta con titoli come “Graffiti Bridge”, “Diamonds and Pearls”. Il successo grande gli arride sostanzialmente fino agli inizi degli anni duemila.
La fine del grande artista a quasi 58 anni nel 2016 nei suoi studi/dimora di Paisley Park a causa di “overdose accidentale da Fentanyl”, un potente antidolorifico a base di oppioidi, che Prince usava da tempo per contrastare un forte dolore ad un ginocchio conseguente ad un incidente.
Ecco a voi la grandissima “When Doves Cry”, live in Tokyo, tratta da “Purple Rain”.
