ELLY SCHLEIN E IL PD: E’ VERO CAMBIAMENTO?

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ELLY SCHLEIN E IL PD: E’ VERO CAMBIAMENTO?

Luciano Graziuso

Sono ormai passati quasi 3 mesi da quando Elly Schlein è stata eletta segretaria del PD in seguito alle dimissioni di Enrico Letta; non è un periodo estremamente lungo, ma essendoci state in questo lasso di tempo le elezioni amministrative in diverse città italiane, oltre che numerose occasioni in cui ha potuto esprimere la propria posizione riguardo a vari argomenti, siamo comunque in grado di tracciare un bilancio del suo operato .

LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Il risultato raggiunto in questo importante banco di prova è stato abbastanza soddisfacente: in attesa dei ballottaggi che si terranno ad Ancona, Massa, Terni, Pisa, Vicenza, Siena e Brindisi (col PD in vantaggio in queste ultime tre città), il centrosinistra si è affermato a Brescia ed a Teramo; il centrodestra invece si è aggiudicato Latina, Sondrio, Treviso ed Imperia. Non si è trattato certo, per il partito di Elly Schlein, di una svolta nettissima rispetto al passato, né si possono usare toni trionfalistici riguardo a ciò che è accaduto, ma una disamina serena di quanto le urne hanno decretato trova d’accordo i commentatori più obiettivi nell’affermare che da parte del PD c’è stato un recupero di consensi.

LE POSIZIONI DI ELLY SCHLEIN

Guardando al di là dell’andamento delle elezioni alle posizioni più generali della leader del centrosinistra, possiamo dire che il suo programma si muove, nel complesso, all’interno della logica neoliberista, perché, pur prevedendo alcuni miglioramenti sul piano economico-sociale e molti passi avanti sul piano dei diritti civili, non mette mai in discussione il sistema, anzi è abbastanza cooperativo con esso.

Da una parte la segretaria del PD è d’accordo con l’introduzione di un salario minimo (ma solo di 9.5 euro/ora…), il reddito di cittadinanza, la limitazione dei contratti a termine, parla di settimana lavorativa di 4 giorni, di patrimoniale, di “ius soli” per ottenere la cittadinanza italiana, maggiori fondi alla Sanità, ma su cose dirimenti come la politica estera e la guerra in Ucraina, è a favore dell’invio di armi a Kiev ed accenna solamente alla tassazione sugli extraprofitti. In un momento storico come questo, di notevolissimi rincari dei beni primari come gli alimenti; in un Paese come il nostro, in cui stipendi e pensioni già da tempo erano al palo e quindi perdevano potere d’acquisto, questa posizione è molto grave perché, tacendo tutti gli altri aspetti che comporta, oggettivamente sostiene una redistribuzione che, invece di muoversi dall’alto verso il basso, prende la direzione inversa. E questo è molto “strano” per chi si dice di sinistra.

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One thought on “ELLY SCHLEIN E IL PD: E’ VERO CAMBIAMENTO?

  1. Molto strana, veramente, per chi si dice di sinistra, la “redistribuzione della ricchezza” che, invece di essere convogliata dall’alto verso il basso, fa il percorso contrario. Buona, comunque, la vittoria della Schlein su tutti gli altri piddini; meglio lei, senza ombra di dubbio, rispetto ai vari Letta etc. Forse maturerà posizioni più radicali, questa donna, col tempo…Io non lo escluderei; certo, la posizione sulla guerra è terribile…Buono l’articolo, chiaro, abbastanza equilibrato ed obiettivo

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