Rapporto Ocse sui salari: Italia sempre peggio.

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Rapporto Ocse sui salari: Italia sempre peggio.

ma.bu.

L’ultimo rapporto dell’Ocse sui salari conferma che, nonostante una crescita moderata nel terzo e nel quarto trimestre 2022, il reddito reale delle famiglie su base annua nei paesi dell’Ocse è diminuito del 3,8%, il calo annuale più consistente dall’inizio della serie.

In Italia il reddito reale delle famiglie nel quarto trimestre è diminuito del 3,5% , “a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia, che ha portato a un’inflazione elevata” compromettendolo “in termini reali”. Peggiorano così le condizioni reddituali degli italiani, che da trent’anni ormai non assistono ad una controtendenza favorevole (aumento genera delle dinamiche salariali).

I diversi approcci adottati dai Paesi OCSE per indicizzare i sistemi fiscali e previdenziali all’inflazione rivelano che 17 Paesi adeguano automaticamente i sistemi fiscali sul reddito delle persone fisiche in linea con l’inflazione, mentre gli altri 21 lo fanno su base discrezionale. I contributi previdenziali e le prestazioni in denaro vengono adeguati automaticamente rispettivamente in 21 e 19 Paesi.

Secondo il rapporto Ocse sui salari le famiglie a basso reddito con figli sono più vulnerabili agli aumenti delle aliquote fiscali effettive quando i sistemi fiscali e previdenziali non sono completamente adeguati all’inflazione.

Il rapporto si concentra sul confronto tra Paesi relativamente al cuneo fiscale sul lavoro – definito come il totale delle imposte sul lavoro pagate da dipendenti e datori di lavoro, meno gli assegni familiari, come percentuale del costo del lavoro. L’Ocse prende in esame otto diverse tipologie di famiglie, che variano per livello di reddito e composizione del nucleo familiare. Per un lavoratore single che percepisce un salario medio, il cuneo fiscale varia dal 53% in Belgio allo 0% in Colombia, con una media del 34,6% nell’intera OCSE.

In media nell’OCSE il cuneo fiscale per un genitore single che guadagna il 67% del salario medio è aumentato di 1,6 punti percentuali tra il 2021 e il 2022, raggiungendo il 16,6%, l’aumento annuale più consistente del cuneo fiscale medio dal 2000 per una qualsiasi delle otto tipologie di famiglia considerate nel rapporto. Per una coppia con un solo lavoratore che percepisce un salario medio e due figli, il cuneo fiscale medio del 25,6% nel 2022 riflette un aumento di 1,1 punti percentuali rispetto all’anno precedente – l’incremento maggiore per questa tipologia di famiglia dal 2000. Dunque il genitore single è quello più colpito.

Per protestare contro i bassi salari, e non solo, i sindacati di base USB hanno indetto una giornata di sciopero generale per il 28 maggio.

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