Francia ancora paralizzata dalle manifestazioni. E spunta anche l’Italia…

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Francia ancora paralizzata dalle manifestazioni. E spunta anche l’Italia…

Luciano Graziuso

E’ trascorso ormai più di un mese dall’inizio dei disordini nel territorio transalpino, in Francia, e questi ultimi non accennano minimamente a placarsi, anzi hanno assunto nuova linfa con l’arrivo della festività del primo maggio.

La riforma delle pensioni, assolutamente sgradita alla maggioranza del popolo, ha spinto milioni di cittadini a riversarsi nelle piazze di tantissime città, ed i dati raccolti dopo più di 30 giorni di proteste ci forniscono un quadro impressionante: si parla infatti di più di 2000 arresti effettuati ed oltre 1000 agenti feriti, senza considerare gli innumerevoli danni registrati durante le manifestazioni (tra i quali auto bruciate e negozi distrutti). Era tutto sommato prevedibile una risposta di questo tipo da parte dei cittadini francesi, che avevano già ampiamente dimostrato in passato una fortissima voglia di lottare contro le ingiustizie ed un grande coraggio (basti ricordare il movimento dei “Gilet Gialli” nato a fine 2018 e, andando ancora più a ritroso nel tempo, la Rivoluzione Francese del XVIII secolo), meno pronosticabile era invece la scelta dei nostri “cugini” transalpini di “chiamare in causa” il popolo italiano durante i loro cortei; già da diverso tempo, infatti, sono comparsi cori e frasi offensive nei nostri confronti.

Durante la seconda settimana è stata la volta di uno striscione recante la scritta: “Noi non faremo la fine dell’Italia”; negli ultimi giorni si sa che sono circolate affermazioni poco edificanti sui social: “Prendendo ad esempio la Torre Eiffel, gli italiani rappresentano le fondamenta mentre noi siamo la cima”, “Noi siamo i galli e loro le galline che fanno le uova”.

Al netto dell’atavica invidia di molti francesi nei nostri confronti e della rivalità che storicamente divide i due popoli, un fondo di verità in tutto ciò si può rintracciare, se si pensa che in effetti, negli ultimi anni specialmente, noi italiani non siamo riusciti a fare altro che brontolare, ma non abbiamo portato in piazza quasi nessuna protesta efficace e generalizzata; provvedimenti più gravi rispetto a quelli attuati in Francia, come l’abolizione dell’articolo 18, l’innalzamento dell’età pensionabile a 67 anni, l’introduzione dei voucher nel mercato del lavoro, la cancellazione del reddito di cittadinanza e lo stravolgimento del superbonus edilizio del 110%, sono stati subiti da cittadini incapaci di trovare la via di una protesta corale ed organizzata, mentre nelle strade francesi in questi ultimi mesi tutti e 12 i sindacati transalpini sono riusciti a scendere unitariamente in piazza per protestare contro Macron.

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2 thoughts on “Francia ancora paralizzata dalle manifestazioni. E spunta anche l’Italia…

  1. Argomento molto delicato e difficile da trattare. Molti i temi scottanti alla base degli scontri che purtroppo stanno creando questi tafferugli e rovinando i rapporti sempre corretti tra Francia e Italia. Il presidente Macron e i suoi collaboratori non demordono. L’articolo scritto da Luciano Graziuso espone questa difficile situazione in modo chiaro ed esplicito. Fa chiarezza su tutte le situazioni incresciose in modo esemplare.

  2. Bravo Luciano! Continua ad aggiornarci con la buona informazione, ne abbiamo tanto bisogno. Grazie

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