Ucraina/Visita di Macron e von der Leyen a Pechino. Centrale il ruolo della Cina nella ricerca della pace

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Ucraina/Visita di Macron e von der Leyen a Pechino. Centrale il ruolo della Cina nella ricerca della pace
Timidi spiragli dal russo Lavrov.

Manuel M Buccarella

Ieri il presidente francese Emmanuel Macron ed Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, hanno fatto visita a Pechino al presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping.

Motivo della visita il tentativo di trovare una strada per la pace in Ucraina, puntando sulla centralità del ruolo della Cina, anche alla luce della proposta di pace elaborata dalla superpotenza asiatica. Mentre la Francia vede la Cina come un possibile “punto di svolta” nella crisi ucraina, gli analisti cinesi ritengono che la visita – la prima di Macron dal 2019 – non solo accelererà gli scambi tra Cina e Francia in campi che vanno dal business alla cultura, ma costituirà anche un esempio per altri paesi europei.Il presidente francese ha detto al suo omologo cinese Xi Jinping che conta su di lui per riportare la Russia alla ragionevolezza.”So che potrò contare su di Lei per riportare la Russia alla ragionevolezza e tutti al tavolo dei negoziati”, ha affermato Macron durante un incontro bilaterale ufficiale.”La Cina svolge un ruolo significativo nella governance globale e si schiera sempre dalla parte della pace. E’ tempo che l’UE ripensi, se scegliere la strada pericolosa o lo sviluppo pacifico”, hanno affermato alcuni esperti al quotidiano cinese Global Times.Prima della sua partenza per la Cina, Macron ha discusso del viaggio e della crisi ucraina con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden in una telefonata. Alcuni funzionari dell’Eliseo avrebbero affermato che la Cina è ora considerata l’unico paese in grado di comunicare con tutte le parti in conflitto.

Le diverse “posture” di Macron e von der Leyen.

Macron ha manifestato, nei confronti della Cina, un atteggiamento di forte apertura e fiducia. La von der Leyen, invece, ha assunto un tono duro con la Cina sulla crisi ucraina: “Il modo in cui la Cina continuerà a reagire alla guerra di Putin sarà un fattore determinante per il futuro delle relazioni UE-Cina” ha affermato la presidente della Commissione europea. Secondo l’agenzia Reuters, Macron ha affermato che “l’Europa deve resistere alla riduzione dei rapporti commerciali e diplomatici con la Cina e respingere quella che alcuni hanno definito una “spirale inevitabile” di tensione tra Cina e Occidente”. Macron e von der Leyen sembrano dunque aver adottato una retorica diversa sugli argomenti relativi alla Cina, con Macron che spingerebbe la UE a essere più solida nelle sue relazioni commerciali con Pechino.

La visita di Macron ha avuto anche evidenti finalità di collaborazione commerciale ed industriale, tanto da essere accompagnato da una delegazione di oltre 50 amministratori delegati, tra cui alti dirigenti del colosso energetico francese EDF e di “campioni industriali” come Alstom e Airbus.“La visita aiuterà in primo luogo a riavviare gli scambi e a far progredire la cooperazione, soprattutto dopo la pandemia di tre anni che ha ampiamente ridotto tali scambi, poiché le due parti hanno visto più incomprensioni l’una sull’altra dopo essersi allontanate. Ora è il momento di sedersi e parlare di questioni a livello bilaterale e globale”, ha dichiarato mercoledì al Global Times Cui Hongjian, direttore del Dipartimento di studi europei presso l’Istituto cinese di studi internazionali.“Gli Stati Uniti hanno spinto l’Europa a confrontarsi con la Russia, hanno convinto il continente a ‘separarsi’ dalla Cina, ma l’Europa non dovrebbe lasciarsi ingannare, specialmente quando i legami commerciali Cina-UE sono ancora molto stretti”, ha dichiarato Sun Keqin, ricercatore del China Institutes of Contemporary International Relations.

All’arrivo a Pechino, Macron ha affermato nel suo discorso all’ambasciata francese in Cina che l’Europa non deve “separarsi” economicamente dalla Cina, sostenendo che la Francia “si impegnerà in modo proattivo per continuare ad avere relazioni commerciali con la Cina”.

La ministra degli Esteri francese Colonna ha osservato che la Francia vede le relazioni Francia-Cina da una prospettiva strategica a lungo termine e aderisce a un processo decisionale indipendente. La parte francese non è d’accordo con il “disaccoppiamento” ed è impegnata nel dialogo e nell’impegno.

La Francia nei rapporti politici ed economici con la Cina intende dunque smarcarsi dalla dipendenza da Washington, mostrando la necessità di una posizione autonoma europea sia in ambito di relazioni internazionali a tutto tondo che circa la ricerca di una soluzione alla crisi ucraina, che gli Stati Uniti ostacolano apertamente, contrari ad un cessate il fuoco ed inclini a piegare militarmente l’aggressività russa. Posizione condivisa da alcuni alleati Nato europei ma non evidentemente da un paese importante come la Francia.

La posizione russa rispetto al piano di pace cinese.

Inizialmente proprio ieri, dopo l’incontro cinese, la Russia con Dmitrij Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin, si era chiaramente espresso circa l’assenza di condizioni per una trattativa di pace, dicendo che gli interessi russi in Ucraina possono essere perseguiti solo con l”operazione militare speciale”.

Oggi invece il ministro degli esteri Sergej Lavrov ha offerto qualche spiraglio.

La Russia è aperta a un negoziato per porre fine alla guerra con l’Ucraina se saranno presi in considerazione i suoi interessi. “Il negoziato non può esserci fino a che i nostri interessi non saranno presi in considerazione”, ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov durante una conferenza stampa congiunta con l’omologo turco Mevlut Cavusoglu ad Ankara. Il capo della diplomazia di Mosca ha però aggiunto che “l’Occidente non vuole il negoziato”. Ma non chiude del tutto la porta: “Sui media – ha dichiarato – è stato detto che incontrerò” il Segretario di Stato Usa “Antony Blinken, l’hanno chiesto anche a lui. Se ricevessimo una richiesta di questo tipo dall’America potremmo valutarla”.

 “Purtroppo l’Occidente non ha un atteggiamento costruttivo” sulla guerra in Ucraina “a partire da Washington: non vogliono vedere rivali nell’arena internazionale. Mostrano ostilità verso i Paesi che hanno una politica indipendente. Le parti occidentali chiedono a tutti di obbedire alle regole poste dagli Stati Uniti. Washington ha fatto molti annunci ma queste dichiarazioni non serviranno a porre fine alla guerra”, ha spiegato Lavrov, secondo il quale “l’Occidente vuole la resurrezione dell’ideologia nazista in Ucraina”. Il ministro degli esteri russo ha paragonato l’Occidente alla Germania nazista, affermando che allo stesso modo i Paesi occidentali cercano di provocare la Russia. “Fanno questo per indebolire la Russia”, ha aggiunto Lavrov affermando che il presidente ucraino Volodymyr Zelenksy guida un “regime nazista”

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