Ucraina, dietro al soccorso democratico le mani dell’alta finanza Usa e della Commissione Ue sulle principali aziende pubbliche e sul business della ricostruzione.

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Ucraina, dietro al soccorso democratico le mani dell’alta finanza Usa e della Commissione Ue sulle principali aziende pubbliche e sul business della ricostruzione.

ma.bu.

Un interessante articolo del Fatto Quotidiano riporta con una certa precisione i retroscena politici e finanziari che stanno dietro al sostegno militare all’ Ucraina, che a volte coinvolge le istituzioni internazionali ed altre solo le principali compagnie finanziarie internazionali, in primo luogo statunitensi.

Partiamo dal debito pubblico di un paese di 43 milioni di abitanti, dopo la Moldavia il paese più povero d’Europa, di quasi 130 miliardi che fa capo per lo più agli stessi paesi che sostengono Kiev (o meglio alle loro banche) oltre che a Fondo monetario internazionale e Banca Mondiale e Ue. Dallo scoppio della guerra nel Donbass, nel 2014, il Fondo monetario internazionale ha prestato all’Ucraina 17 miliardi di dollari, la Banca mondiale più di 8 miliardi mentre la Commissione europea ha anticipato al paese almeno 13 miliardi di euro. Nel 2022 per poter adempiere ai propri impegni con i creditori Kiev ha dovuto sborsare ben 22 miliardi di euro. E c’è anche un costo “sociale”, i prestiti sono stati concessi in cambio dell’impegno di Kiev a “creare un miglior ambiente per gli investimenti”, fondamentalmente tagli al welfare state, deregolamentazioni e privatizzazioni. Per entrare nella UE è necessario fare un po’ di privatizzazioni, come fece a suo tempo anche l’Italia, abbracciando la logica neoliberista che pervade i Trattati europei.

Tra gli investitori privati i maggiori detentori di titoli di Stato ucraini sono le statunitensi BlackRock, Pimco e Fidelity. BlackRock insieme alla banca statunitense JP Morgan sono stati anche due dei protagonisti della recente conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina tenutasi in Gran Bretagna. BlackRock vuole finanziare le industrie estrattive, in particolare nei minerali, di cui è ricco il Donbass, mentre JP Morgan punta a affermarsi come il finanziatore di riferimento per il paese. L’intero processo di ricostruzione del paese è progettato per essere controllato dalle grandi corporations e la presenza di un debito, come noto e visto in molte altri paesi, è un lazo al collo del paese. Ridurlo significherebbe dare al popolo ucraino una maggiore possibilità di autodeterminazione.

Secondo Vitaliy Dudin, capo dell’organizzazione socialista democratica ucraina Sotsyalnyi Rukh (“Movimento sociale”), che ha chiesto un impegno del governo nel chiedere una cancellazione o almeno una riduzione del debito ai partner internazionali, si è visto rispondere picche da Zelensky, in quanto questi preferisce aderire al modello neoliberista, con conseguenti sacrifici per il welfare ed i comuni cittadini, e dimostrare di essere nelle condizioni di restituire i prestiti anche in tempo di guerra, quale partner affidabile di Ue e finanziatori privati.

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One thought on “Ucraina, dietro al soccorso democratico le mani dell’alta finanza Usa e della Commissione Ue sulle principali aziende pubbliche e sul business della ricostruzione.

  1. Articolo molto interessante, utilissimo per capire anche i decisivi aspetti “economico-finanziari” che sono “dietro” le quinte dell’ignobile “palcoscenico” di una tragica guerra.

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