Striscia di Gaza. Attacchi a scuole e campi profughi

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Striscia di Gaza. Attacchi a scuole e campi profughi

(Redstream)/Gaza – Più di 300 palestinesi sono morti a causa degli incessanti attacchi israeliani negli ultimi giorni. L’ONU ha documentato almeno tre attacchi israeliani con vittime di massa solo nel fine settimana.

Il bilancio ufficiale delle vittime della guerra di Israele a Gaza ammonta ad almeno 38.664 persone, ma il numero è probabilmente molto più alto. La rivista medica The Lancet stima un bilancio delle vittime di oltre 186.000. Il campo profughi di Nuseriat, nel centro di Gaza, è stato uno degli obiettivi di una serie di massacri. Domenica, un attacco israeliano ha colpito la scuola Abu Oraiban dell’UNRWA a Nuseirat, dove si stavano rifugiando palestinesi sfollati, uccidendo almeno 17 persone. Ieri, un altro attacco a Nuseirat contro una casa residenziale ha ucciso almeno 11 persone. La scuola presa di mira di Abu Oraiban ospitava migliaia di palestinesi sfollati, e la maggior parte dei morti erano donne e bambini.

L’attacco alla scuola ha segnato il quinto attacco in otto giorni a una scuola trasformata in rifugio.

In meno di un’ora, Israele ha commesso tre massacri nella Striscia di Gaza, uccidendo più di 40 palestinesi. I tre luoghi presi di mira erano una scuola dell’UNRWA nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza, le tende che ospitavano gli sfollati nell’area di al-Mawasi, nel sud di Gaza, e la rotatoria di Sheikh Zayed, nel nord di Gaza. Gli attacchi di oggi seguono quello che è già stato uno dei fine settimana più mortali a Gaza nelle ultime settimane.

Durante il fine settimana, Israele ha commesso massacri devastanti nella “zona sicura” di al-Mawasi di Khan Younis e in una scuola dell’UNRWA nel campo profughi di Nuseirat. Quelle stesse località sono state bombardate nuovamente oggi. Nelle ultime settimane, Israele ha notevolmente intensificato il suo incessante genocidio contro il popolo palestinese. Insieme agli ordini di sfollamento su larga scala e al bombardamento deliberato delle cosiddette “zone sicure”, i palestinesi di Gaza non hanno nessun posto dove andare.

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