Nato, vertice di Vilnius, non è ancora tempo per l’ingresso dell’Ucraina.

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Nato, vertice di Vilnius, non è ancora tempo per l’ingresso dell’Ucraina.

ma.bu.

“E’ inaudito e assurdo che non ci sia un calendario né per l’invito né per l’adesione dell’Ucraina alla Nato e che si aggiungano strane formulazioni sulle condizioni anche solo per l’invito”: lo scrive il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sul suo canale Telegram, nel quale dice anche che l’incertezza sul futuro di Kiev nell’Alleanza incoraggia la Russia a continuare la guerra.

“Rispettiamo i nostri alleati – scrive il leader ucraino che si sta recando a Vilnius -.Apprezziamo la sicurezza condivisa. E apprezziamo sempre una conversazione aperta. Ma anche l’Ucraina merita rispetto”

.”Non c’è una timeline per il processo d’ingresso nella Nato, si basa sul raggiungimento delle condizioni, è sempre stato così”, ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg al termine del primo giorno del vertice di Vilnius.

“È il messaggio più forte che abbiamo mai mandato all’Ucraina e nel comunicato sosteniamo che l’Ucraina è andata oltre la necessità di avere il Map”, ha notato commentando il tweet di Zelensky. “Le condizioni sono precisate nell’articolo 10 del Patto Atlantico e sono gli alleati a dover giudicare se sono rispettate o no”.I leader hanno concordato che “estenderanno all’Ucraina l’invito ad entrare nell’Alleanza quando gli alleati saranno d’accordo e le condizioni saranno soddisfatte”, ha spiegato Stoltenberg. “È un chiaro percorso d’ingresso per Kiev”.

Sul sostanziale rallentamento dei tempi per l’ingresso di Kiev nella Nato giocano valutazioni di prudenza, come sempre provenienti soprattutto dall’alleato più importante, gli Stati Uniti d’America che, in realtà sono il paese che davvero conta nell’Alleanza atlantica. Un ingresso dell’Ucraina con le ostilità in corso significherebbe ampliare sensibilmente il rischio di un conflitto mondiale che Zelensky sembrerebbe, almeno stando a parole e propaganda, trascurare.

Inoltre vi sarebbe stato un accordo informale tra Cina e Stati Uniti che peserebbe sulle decisioni di Vilnius: la Russia rinuncerebbe all’uso di armi atomiche, in cambio l’Ucraina sarebbe fuori dalla Nato.

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