Quello che poteva essere un 1956 diverso, e che non è stato.
Manuel M Buccarella
“Il sol dell’Avvenire” è il titolo del nuovo film diretto da Nanni Moretti, principali interpreti lo stesso Moretti, con Margherita Buy, Silvio Orlando e Barbora Bobulova. Si segnala anche la partecipazione dell’attore e comico Giuseppe Scoditti, recentemente impegnato anche nel film “Percoco” nei panni di Enzo Bellomo.
Il film, ed il titolo non è per nulla casuale, ed è ambientato nel 1956, l’anno dell’invasione dell’Ungheria da parte dell’Unione Sovietica di Krusciov. Un evento tragico, difficile per i militanti del Partito Comunista Italiano, in particolare per quelli della sezione Antonio Gramsci di Roma, Roma periferia, ove si svolgono le principali scene del film. Il segretario della sezione è un sempre efficace Silvio Orlando.
Il bello di questa pellicola sta nel fatto che all’interno della stessa si svolge un film nel film. Moretti interpreta la parte del regista, Giovanni, del film ambientato appunto nel 1956. Alle scene del film si intersecano le vicende personali di Giovanni (Nanni Moretti) e la moglie Paola (Margherita Buy), una coppia in crisi anche se lui, forse troppo preso da sé stesso e dal suo film, non se ne accorge. La moglie decide ad un certo punto di farsi coraggio e di lasciare Giovanni ed è proprio da lì, e forse non è un caso, che Giovanni incomincia ad ascoltare la moglie ed i suoi consigli, tanto da cambiare la parte finale del film che si conclude, paradossalmente, con un esito diverso da quello che ci ha consegnato la storia italiana nel 1956: il partito e Togliatti decidono di non sostenere l’invasione sovietica dell’Ungheria, anzi scendono in piazza con un grande ritratto di Trotsky, storico nemico di Stalin e degli stalinisti come Togliatti. È dunque quello il vero “Sol dell’Avvenire”.
Film gradevole, non tra i migliori di Nanni Moretti, ma comunque da vedere.
