L’elicottero che trasportava il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il ministro degli Esteri della Repubblica islamica Hossein Amir Abdollahian si è infranto ieri in una zona impervia al confine tra Iran e Azerbaigian. Le condizioni metereologiche erano particolarmente proibitive, con grande nebbia e pioggia.
Stamattina la Mezzaluna Rossa iraniana ha riferito che le squadre di ricerca e soccorso avevano trovato l’elicottero di Raisi. Tutti i passeggeri e l’equipaggio sono morti a seguito dell’impatto. Questa informazione è stata confermata dal vicepresidente del paese Mohsen Mansouri. Due dei tre elicotteri del corteo del presidente iraniano sono arrivati sani e salvi a destinazione. Trasportavano il ministro dell’Energia iraniano Ali Akbar Mehrabiyan e il ministro delle strade e dello sviluppo urbano Mehrdad Bazrpash.
Il capo di stato maggiore dell’esercito iraniano, Mohammad Bagheri, ha ordinato l’apertura di un’indagine sulle cause dell’incidente in elicottero che ha ucciso il presidente Ebrahim Raisi e le altre sette persone a bordo, tra cui il ministro degli Esteri Hossein Amir- Abdollahian. Bagheri ha ordinato “a un comitato di alto rango di avviare un’indagine sulle cause dell’incidente dell’elicottero del presidente”, ha riferito l’agenzia di stampa Isna.
Al momento sembrano escludersi ipotesi di attentato e sabotaggio, semmai ad opera del Mossad, i servizi segreti israeliani. Tel Aviv si è precipitata a negare qualsivoglia coinvolgimento.
Intanto in Iran sono stati proclamati cinque giorni di lutto nazionale.
