IL VERONA DA’ UNA TESTATA AL LECCE.MISTER D’AVERSA PAREGGIA, MA A TEMPO SCADUTO, RIFILANDONE UNA A HENRY

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IL VERONA DA’ UNA TESTATA AL LECCE.MISTER D’AVERSA PAREGGIA, MA A TEMPO SCADUTO, RIFILANDONE UNA A HENRY

Luciano Graziuso

Se fossero le testate ad attribuire punti in classifica, il Lecce adesso se ne ritroverebbe 28, con 4 lunghezze di vantaggio sulla zona retrocessione; purtroppo, però, nel calcio contano solo i gol e la sconfitta casalinga di ieri (0 a 1 contro il Verona, una diretta concorrente per la conquista della salvezza) inguaia terribilmente i giallorossi, che adesso, scavalcati nella graduatoria anche dagli scaligeri, si ritrovano con un solo punto di vantaggio sulla zona rossa, occupata al momento da Udinese e Frosinone.

LA CRONACA

Se c’era una cosa che finora faceva ben sperare i tifosi leccesi era il fatto che, se si eccettua la trasferta di Bologna, la squadra partiva quasi sempre col piede giusto, giocando dei buoni primi tempi e calando di botto nella ripresa. Stavolta, invece, i giocatori si sono fatti fin da subito sopraffare dalla tensione e dall’importanza della posta in palio ed hanno concesso al Verona ben 2 calci d’angolo e 4 tiri già nei primi 13 minuti di gioco, nessuno dei quali però veramente pericoloso. Solo al 14’ i padroni di casa sono riusciti ad uscire per un momento dal guscio, ma quasi per caso: su rinvio di Falcone, grazie ad una grave disattenzione dei centrali di difesa scaligeri, Banda si è ritrovato solo davanti al portiere avversario dentro l’area di rigore, ma non è riuscito a superarlo da ottima posizione. La vera “sliding door” della gara è avvenuta però 3 minuti dopo, quando Folorunsho è riuscito a portare in vantaggio i suoi grazie ad un tiro effettuato da fuori area senza grandi pretese, ma infilatosi in porta a causa della sfortunata deviazione di Baschirotto. La reazione dei giallorossi per il resto del primo tempo è stata piuttosto convincente, con la compagine che è riuscita ad ottenere tantissimi tiri dalla bandierina ed a creare almeno 3 situazioni di serio pericolo per gli avversari (al 23’ con Banda che si accentra dalla fascia e lascia partire un bel tiro, deviato in corner da un difensore; al 32’ con Almqvist che, ben servito da un cross di Gallo, entra in area e conclude, colpendo però soltanto la parte superiore della traversa; infine al 44’ con Krstovic, che colpisce di testa su un traversone di Gonzalez, ma non riesce a battere un ottimo Montipò). Il risultato, che alla fine è l’unica cosa che conta, non cambia, ma questo assalto forsennato del Lecce  lascia sicuramente ben sperare i tifosi in vista della ripresa.

Nel secondo tempo invece, con grande delusione per tutti i sostenitori leccesi, non succede assolutamente nulla di interessante: la compagine di casa, col passare dei minuti, sente sempre di più la pressione e, complici i cambi stavolta sbagliati di mister D’aversa (inspiegabili soprattutto le sostituzioni di Gallo e Banda, i migliori nelle file dei giallorossi) e le svariate perdite di tempo dei calciatori del Verona (quando si adotterà il tempo effettivo? …) non riesce a creare più niente di pericoloso, e così il match si conclude mestamente con la festa dei tifosi ospiti e la dura contestazione di quelli salentini.

Dopo 50’ praticamente di nulla (45 effettivi più 5 di recupero) ci pensa però mister D’Aversa a “movimentare” il post-partita, rifilando una testata all’attaccante avversario Henry, resosi però a sua volta protagonista in precedenza di varie provocazioni, dal momento del suo ingresso in campo, all’indirizzo sia dei calciatori che dell’allenatore della squadra di casa. Sarebbe stato decisamente meglio assistere ad una seconda frazione più intensa e ad un post-partita un po’ meno “elettrico”, ma ahinoi, come spesso succede in Italia, purtroppo è andata così…

CONCLUSIONI

Il risultato più giusto sarebbe stato senza alcun dubbio il pareggio ed il gol realizzato dal Verona è stato molto fortunoso. Fatte queste due doverose premesse, però, ci sono vari dati molto preoccupanti da analizzare: la squadra ha completamente fallito l’approccio alla partita, cosa già grave di per sé, ma pessima se si considera che ciò è avvenuto davanti ai propri tifosi e soprattutto in uno scontro diretto; dopo un’ottima reazione nel primo tempo in seguito al gol subito, i calciatori leccesi nella ripresa hanno dimostrato tutti i limiti palesati finora in quasi ogni match disputato, vale a dire in particolare scarsa qualità di gioco, ma soprattutto assenza di lucidità e di carattere in situazioni complesse in cui servirebbero come il pane. La speranza adesso è che l’esonero di D’Aversa, chiesto peraltro a gran voce dai sostenitori giallorossi durante tutto il secondo tempo, serva a dare la scossa ad una squadra “bloccata” molto più da un punto di vista mentale che fisico, possibilmente già a partire dalla prossima gara (l’insidiosissima trasferta di Salerno, sabato 16 alle 18:00).

Per quanto riguarda i singoli, i migliori in campo sono stati Gallo e Banda, che si è impegnato molto ed ha creato anche vari pericoli, al netto di alcune sue non infrequenti imprecisioni. Bene anche Oudin, capace di creare scompiglio nella difesa avversaria grazie al suo ottimo piede, Pongracic e Baschirotto, solo sfortunato in occasione dell’autorete. Non male, solo nel primo tempo, pure Almqvist e Krstovic, ma appaiono entrambi in netto calo rispetto alle prime giornate di campionato. Molto male stavolta Ramadani, incappato forse addirittura nella sua peggiore prestazione in assoluto in giallorosso, ed i nuovi entrati che, fatta eccezione per Sansone, non riescono minimamente ad invertire l’inerzia del match. Inspiegabili anche i cambi effettuati dal mister D’Aversa, che decide di sostituire gli unici due giocatori apparsi in palla anche nella ripresa, vale a dire Gallo e Banda. Forse aveva perso la testa ancor prima del post-partita…

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One thought on “IL VERONA DA’ UNA TESTATA AL LECCE.MISTER D’AVERSA PAREGGIA, MA A TEMPO SCADUTO, RIFILANDONE UNA A HENRY

  1. Come al solito, un bell’articolo da Luciano Graziuso: esauriente, equilibrato, lucido, tecnico e nel contempo “partecipe”, da intenditore e amante del calcio. Scritto bene, ricco di critiche non esagerate, né tanto meno campate in aria. Qualità non comuni…

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