“Dobbiamo produrre più armi, come abbiamo fatto con i vaccini”. Ursula Von Der Leyen vuole portarci in guerra esattamente come la Meloni e Macron: pericolosi esaltati (Faro di Roma)

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“Dobbiamo produrre più armi, come abbiamo fatto con i vaccini”. Ursula Von Der Leyen vuole portarci in guerra esattamente come la Meloni e Macron: pericolosi esaltati (Faro di Roma)

28/02/2024

La presidente della Commissione europea propone di utilizzare i profitti dei beni russi congelati per acquistare attrezzature militari per l’Ucraina; quello della Francia addirittura vuole inviare i nostri figli a combattere (e a morire) per sconfiggere la Russia, il che va certamente oltre l’intento di difendere l’Ucraina; Giorgia Meloni va a Kiev e firma un’alleanza di dieci anni tra Italia e Ucraina che senza nemmeno passare per il Parlamento ci colloca come i più stretti commilitoni di un esercito infiltrato dai nazisti e ormai evidentemente destinato alla sconfitta.

Siamo guidati da pericolosi esaltati che oltretutto guadagnano attraverso la vendita delle armi. Ed è questo business che ai loro occhi giustifica la morte di migliaia di persone. L’Ue deve investire maggiormente in armi nei prossimi cinque anni, “dando priorità agli appalti congiunti nel settore della Difesa. Proprio come abbiamo fatto con vaccini o con il gas naturale”, ha detto Ursula von der Leyen nella Plenaria di Strasburgo non è solo un avvertimento, l’allarme lanciato per il rischio di un’ulteriore escalation con la Russia che può tracimare anche in area Nato e Ue: è una chiamata alle armi contro un nemico, Vladimir Putin, indicato non come un autocrate da riportare nel recinto della legalità internazionale attraverso la diplomazia, ma come un dittatore da schiacciare. E questo a meno di 48 ore dalle parole di Emmanuel Macron, sull’ipotesi di un impiego di truppe di terra in Ucraina, immediatamente respinte al mittente dalla maggior parte dei leader europei, delle stesse istituzioni, degli Stati Uniti e della Nato.

Mosca ha parlato di “guerra inevitabile” in caso di coinvolgimento diretto dell’Alleanza, che la presidente della Commissione chiede un piano di riarmo quinquennale in funzione anti-russa. I progressi fatti finora nel campo della Difesa, ha detto la leader di Palazzo Berlaymont, “dimostrano che l’Europa ha iniziato a comprendere l’urgenza e la portata della sfida che ci aspetta. Ma c’è molto altro da fare. E dobbiamo muoverci velocemente. La minaccia di guerra potrebbe non essere imminente, ma non è impossibile. I rischi di una guerra non dovrebbero essere esagerati, ma bisogna prepararsi. E tutto ciò inizia con l’urgente necessità di ricostruire, rifornire e modernizzare le forze armate degli Stati membri. L’Europa dovrebbe sforzarsi di sviluppare e produrre la prossima generazione di capacità operative vincenti. E di garantire che disponga della quantità sufficiente di materiale e della superiorità tecnologica di cui potremmo aver bisogno in futuro. Il che significa potenziare la nostra capacità industriale della difesa nei prossimi cinque anni”.

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