Manuel M Buccarella
Zdenek Zeman 76 anni, ha dovuto chiudere con anticipo il campionato alla guida del Pescara, serie C, girone B, per problemi di salute.
L’allenatore boemo si è sottoposto infatti ad inizio settimana ad un intervento cardiochirurgico, con l’inserimento di quattro stent coronarici. L’intervento, reso necessario dopo il malore che colpì il tecnico nello scorso mese di gennaio, non consente a Zeman di continuare la stagione alla guida della compagine adriatica, nella zona playoff della classifica. In un primo momento si era pensato di poter eseguire l’intervento nel mese di giugno, onde consentire al boemo di continuare a stare sulla panchina del delfino biancoazzurro. Alla fine però le condizioni cliniche dell’allenatore hanno consigliato lo staff medico ad intervenire per tempo.
«Mi dispiace lasciare in questo momento, ma le vicissitudini personali hanno preso il sopravvento e mi costringono a questa scelta.Ero tornato a Pescara con tanto entusiasmo, spinto da un debito calcistico che volevo estinguere nei confronti di una piazza che mi ha fatto vivere emozioni importanti. Lo scorso anno ci siamo andati vicino e speravo sinceramente che quest’anno terminasse diversamente. Lascio i ragazzi a persone capaci e in grado di continuare il percorso sportivo. Sono sicuro che con la vicinanza delle gente sapranno fare bene. Ringrazio la società che mi è sempre stata vicino, tra noi resterà sempre un rapporto di affetto e amicizia costruito nel tempo e che spero ci faccia tornare presto a vivere altri momenti importanti”», le parole del 76enne boemo riportate dal sito del club.
Il Pescara ha affidato la guida della prima squadra al vice di Zeman, Giovanni Bucaro che ha guidato la squadra già contro la Vis Pesaro e anche a dicembre, in occasione del primo malore di Zeman. Bucaro fu allenato da Zeman ai tempi del Foggia.
Zeman ed i suoi tantissimi amici ed estimatori sperano in un ritorno, semmai in occasione della nuova stagione calcistica.
Zdenek Zeman, soprannominato “Sdengo” da Casillo, patron del Foggia dei miracoli, è un tecnico molto amato, definito da molti come un “maestro del calcio”, sia per il gioco praticato, ispirato ad un approccio offensivista (4-3-3), che per l’onestà dentro e fuori il campo. Acerrimo nemico del doping nel calcio, portò alle sbarre e sotto processo penale la Juventus.
Il Foggia dei miracoli
Dopo la guida del Messina in serie B, ove lancia come capocannoniere Salvatore Schillaci, nel 1989 nasce il Foggia dei miracoli, caratterizzato da un 4-3-3 spiccatamente offensivo e da un gioco spumeggiante. La squadra vince il campionato di Serie B 1990-1991 con il miglior attacco del campionato – grazie al contributo determinante del trio delle meraviglie composto da Francesco Baiano (capocannoniere del campionato), Giuseppe Signori e Roberto Rambaudi. Poi si salva per tre stagioni nella massima serie, ottenendo un nono posto (con il secondo migliore attacco del campionato, dietro al Milan campione) e, nonostante la cessione del trio delle meraviglie, un undicesimo e nuovamente un nono posto, sfiorando l’accesso in Coppa UEFA solo perché sconfitto (0-1) dal Napoli, diretta concorrente per il piazzamento europeo, all’ultima giornata di campionato.
Zeman allenerà la Lazio ad alti livelli, secondo e terzo posto, la Roma, il Napoli, dopo una pausa in B, il Lecce. Tanti i ritorni al Foggia. Ha più volte allenato il Pescara, lanciando giovani come Verratti ed Insigne. Tantissimi i calciatori valorizzati in carriera: tra questi Totti, Nesta, Bojnov, Vucinic e Cassetti al Lecce, Nedved alla Lazio etc.
