CHE KRSTOVIC DI PARTITA IL LECCE RIMONTA (3 A 2) GRAZIE A DUE GOL NEL FINALE DI GARA

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CHE KRSTOVIC DI PARTITA IL LECCE RIMONTA (3 A 2) GRAZIE A DUE GOL NEL FINALE DI GARA

Luciano Graziuso

L’ATTACCANTE MONTENEGRINO NON SEGNA MA LOTTA SEMPRE, COLPISCE UN PALO E PROPIZIA IL TERZO GOL

Il copione fino al 90’ era lo stesso delle ultime uscite (ottimo primo tempo, con un gol realizzato, due legni colpiti, il solito netto calo nella ripresa, che faceva registrare due gol subiti e la traversa centrata da Belotti), ma due nuovi “attori”, entrati dalla panchina, Piccoli e Dorgu, trasformavano la solita tragedia in un thriller a lieto fine, facendo finalmente esultare il Via del Mare come non accadeva ormai dalla lontana vittoria col Frosinone.

LA CRONACA

Il Lecce, tanto per cambiare, parte col piede pigiatissimo sull’acceleratore e si rende molto pericoloso già all’11’ minuto: Gallo effettua uno splendido cross per la testa di Kaba, che colpisce in pieno la traversa; sulla ribattuta Almqvist, sempre di testa, spreca concludendo troppo centrale e permettendo a Terracciano una respinta non difficile. La squadra di casa continua a macinare gioco ad un ritmo forsennato e per il gol del vantaggio i tifosi dovranno aspettare soltanto altri 6 minuti: lo stesso Almqvist, con una grande progressione palla al piede, conquista una punizione dal limite dell’area ed Oudin la trasforma grazie anche al pessimo posizionamento della barriera avversaria. La Fiorentina, forse pensando erroneamente di dover scendere in campo domenica, prosegue imperterrita il suo letargo e così i giallorossi continuano ad attaccare a spron battuto. Al 27’, a seguito di un’altra ottima azione sviluppatasi sulla fascia sinistra, il montenegrino Krstovic è sfortunato e colpisce il palo; anche l’ultima occasione del primo tempo è per la squadra leccese: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Blin colpisce indisturbato il pallone di testa, ma trova un attento Terracciano a dirgli di no.

Pure la prima palla-gol della ripresa è costruita dai salentini: al 49’, dopo un “batti e ribatti” in area, Krstovic si ritrova il pallone sui piedi a due passi da Terracciano, ma riesce incredibilmente a sbagliare calciando fuori. A questo punto ancora una volta, anche se non c’è nulla che lo lasci presagire, avviene il solito “black out” e la Fiorentina pareggia: il neo entrato Mandragora viene servito involontariamente da un colpo di testa di Gallo, calcia da fuori area e trova un gran gol, anche a causa della marcatura troppo leggera di Kaba nei suoi confronti. I padroni di casa dapprima non demordono ed al 63’ si costruiscono un’altra chance per ripassare in vantaggio, ma Banda spreca tutto calciando addosso al portiere da ottima posizione; poi all’improvviso, come avvenuto in tante altre occasioni, scompaiono del tutto dal terreno di gioco. E’ alquanto complicato spiegare razionalmente questo “fenomeno”; se fossimo nel campo dei film fantascientifici, l’ipotesi più accreditata per svelare l’arcano sarebbe quella dell’esistenza di un “telecomando magico” nelle mani di una persona che odia a morte il Lecce e che quindi si diverte a “spegnere” la squadra all’improvviso. Comunque, per un motivo o per l’altro, pure stavolta la compagine di casa smette di giocare ed incassa il 2 a 1 al 67’: anche Falcone, di solito impeccabile, perde la testa e rinvia  la palla letteralmente sui piedi di Beltran, che non può far altro che depositare in rete. Seguono 20 minuti di nulla, nei quali la compagine ospite amministra il risultato ed i padroni di casa sono troppo sfilacciati sul campo e così demoralizzati da non rendersi pericolosi, non riuscendo molto spesso nemmeno a superare la metà campo avversaria. All’87’ i viola potrebbero addirittura siglare il terzo gol col nuovo acquisto Belotti, che approfitta di una dormita generale della difesa avversaria e calcia in porta colpendo la traversa. Tre minuti dopo, quando ormai buona parte dei tifosi è in procinto di abbandonare lo stadio in anticipo, accade l’impensabile: Sansone batte da centrocampo un innocuo calcio di punizione scodellando la palla nell’area avversaria, Nzola indisturbato sbaglia incredibilmente l’intervento di testa passando praticamente il pallone a Piccoli, che non si fa pregare e batte Terracciano. Semmai esistesse il fantomatico telecomando “spegni-Lecce” di cui abbiamo parlato prima, si deve essere irrimediabilmente rotto al 92° minuto, perché Dorgu, sfruttando la ribattuta del portiere su un tiro di Krstovic, scaraventa il pallone in rete sotto l’incrocio, regalando ai fan giallorossi una vittoria memorabile ed un po’ più di tranquillità in vista delle prossime partite proibitive.

CONCLUSIONI

Fantascienza a parte, il 2 a 2 del Lecce è stato completamente casuale, mentre il terzo gol è stato realizzato con grande freddezza e caparbietà, sfruttando anche il fatto che la Fiorentina fosse appena stata tramortita dal gol del pareggio ormai inaspettato. Ciò che conta è la realtà, ed essa ci dice che la squadra è forte e unita, non ha mai mollato (nonostante il periodo di scarsi risultati) e soprattutto è sempre stata dalla parte di mister D’Aversa, che oggi è ritornato a fare le giuste sostituzioni come una volta. La classifica adesso torna finalmente a sorridere (6 punti di vantaggio dalla zona retrocessione, in attesa che si giochino le partite delle nostre dirette concorrenti), anche se le prossime tre gare saranno molto dure da affrontare (Bologna e Torino in traferta ed Inter in casa). Per quanto riguarda i singoli, al netto del solito calo nella ripresa che ha coinvolto un po’ tutta la squadra, hanno giocato tutti un’ottima partita eccetto Falcone (gravissimo l’errore che ha consentito agli avversari di passare in vantaggio) ed i migliori sono stati Gallo, Oudin, Banda, Almqvist, Krstovic e naturalmente i neo entrati Piccoli e Dorgu.

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2 thoughts on “CHE KRSTOVIC DI PARTITA IL LECCE RIMONTA (3 A 2) GRAZIE A DUE GOL NEL FINALE DI GARA

  1. Gran bell’articolo che descrive molto bene quanto accaduto in campo. Con competenza e professionalitá

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