Il 28 dicembre 1943 sette fratelli Cervi, contadini antifascisti, furono fucilati dai repubblichini della Repubblica fascista di Salò a Reggio Emilia per la loro attività partigiana.
La fucilazione dei fratelli Cervi e di Quarto Camurri avvenne come rappresaglia per l’ uccisione, il giorno precedente, del segretario comunale fascista di Bagnolo in Piano Davide Onfiani.
I fratelli Cervi, originari di Campegine, furono decorati di Medaglia d’argento al Valor Militare “alla memoria”: si chiamavano Gelindo (nato il 7 agosto 1901), Antenore (30 marzo 1904), Aldo (9 febbraio 1909), Ferdinando (19 aprile 1911), Agostino (11 gennaio 1916), Ovidio (13 marzo 1918) ed Ettore (2 giugno 1921).
L’esecuzione, preceduta da torture sui prigionieri, è tenuta nascosta e si inserisce nell’adesione fascista alla pratica stragista.
Incommentabile, l’orrore di questo “evento” parla da sé…