Il 2023 è stato caratterizzato da una crescente crisi mondiale dei rifugiati, poiché decine di milioni di persone sono in fuga da persecuzioni politiche, guerre o povertà. Secondo l’ONU, più di 114 milioni di persone sono state costrette a lasciare le proprie case a causa di guerre e violenze, una cifra che è aumentata di 4 milioni da maggio a ottobre.
Quasi il 90% di coloro che sono costretti a lasciare la propria casa provengono da paesi a basso e medio reddito.
Ecco una carrellata di alcune delle peggiori crisi di rifugiati del 2023. In seguito allo scoppio del conflitto in Sudan ad aprile, almeno 6 milioni di persone sono state sfollate internamente mentre più di 1,2 milioni sono fuggite dal paese. La guerra ha portato anche a una crisi umanitaria che ha colpito 25 milioni di persone, metà della popolazione del Sudan. Un numero significativo di rifugiati ha continuato a tentare di entrare negli Stati Uniti attraverso il confine con il Messico, con un picco stimato di 9.000 rifugiati arrestati ogni giorno dalle autorità statunitensi. Nel mese di luglio gli arrestati sono stati 132.648, cifra che è salita a 181.059 in agosto. Al confine sudoccidentale più di 2,4 milioni di persone hanno tentato di attraversare il confine.
Secondo le Nazioni Unite, il brutale bombardamento israeliano della Striscia di Gaza dal 7 ottobre ha provocato lo sfollamento di 1,9 milioni di persone, più dell’85% della popolazione dell’enclave. I rifugiati a Gaza sono stati costretti a rimanere nei campi profughi, nei rifugi delle Nazioni Unite, nelle scuole o anche all’esterno, a volte lavandosi nell’acqua di mare inquinata.
Nel 2023 sono almeno 2.500 i rifugiati morti o dispersi nel tentativo di attraversare il Mediterraneo.
