“Questo è il primo giorno in cui proviamo gioia”, dice una bambina palestinese ospitata dall’ ospedale Al – Aqsa di Gaza City

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“Questo è il primo giorno in cui proviamo gioia”, dice una bambina palestinese ospitata dall’ ospedale Al – Aqsa di Gaza City

“Questo è il primo giorno in cui proviamo gioia”, – una bambina palestinese sfollata esulta mentre l’ospedale Al-Aqsa di Gaza ospita attività per i bambini sfollati. L’ONG palestinese Sharek Youth Forum ha organizzato un evento di intrattenimento per i bambini dell’ospedale nel centro di Gaza, nel quale da ottobre hanno cercato rifugio circa 300 famiglie. Le attività miravano a prendersi cura della salute mentale dei giovani nelle condizioni traumatizzanti della guerra. Dopo più di due mesi di implacabile guerra di Israele contro l’enclave, almeno il 95% dei bambini di Gaza, che costituiscono circa la metà della popolazione, presenta sintomi di ansia, depressione e trauma. L’invasione di Israele ha sfollato con la forza quasi un milione di bambini dalle loro case in tutta la Striscia di Gaza. Nel frattempo, l’UNICEF ha definito Gaza “il posto più pericoloso al mondo in cui essere bambini”.

Intanto i bulldozer israeliani hanno schiacciato e seppellito vivi dozzine di sfollati palestinesi mentre calpestavano deliberatamente le tende in cui si rifugiavano fuori dall’ospedale Kamal Adwan nella città di Gaza.

Pare infine che i tre prigionieri israeliani che l’esercito israeliano sosteneva di aver ucciso “erroneamente” erano a torso nudo e uno di loro brandiva una bandiera bianca, secondo una prima indagine sull’incidente.

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