Dibattito aperto sull’energia nucleare di nuova generazione. I mini-reattori nucleari modulari SMR. Rimane il problema dello smaltimento delle scorie.

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Dibattito aperto sull’energia nucleare di nuova generazione. I mini-reattori nucleari modulari SMR. Rimane il problema dello smaltimento delle scorie.

Come noto il dibattito sulla produzione di energia nucleare quale possibile risorsa energetica green è aperto da tempo, sia in sede di Unione Europea che a livello internazionale in generale, anche a seguito delle recenti assunzioni di Cop28. Anche il ministro dell’ ambiente italiano, Gilberto Pichetto Fratin, a Dubai ha espresso il punto di vista del nostro governo che valuterebbe positivamente energia nucleare pulita, anche se dichiara che lo Stato non costruirà nuove centrali nucleari. Ben vengano invece piccoli impianti realizzati da privati.

Probabilmente Pichetto Fratin si riferiva ai mini-reattori nucleari modulari SMR.

Di Small Modular Reactors se ne è parlato molto ultimamente. Si tratta di reattori a fissione nucleare di piccola taglia che potrebbero essere sempre più popolari in futuro per la produzione di energia elettrica e/o termica. Sono modulari e modulabili, cioè sono composti da piccole unità di dimensioni di un container e permettono di soddisfare il bisogno energetico locale installando una o più unità.

L’argomento è tornato in auge in seguito alla firma di una nota in merito al futuro dell’energia nucleare nel quale i Paesi firmatari si impegnano a supportare tramite la ricerca e l’innovazione questa tecnologia. Il documento è stato siglato da 13 Paesi UE: Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Slovenia. Inoltre, Belgio, Paesi Bassi e Italia hanno firmato come Paesi osservatori.

“L’atomo”, si legge nella nota, “è una tecnologia chiave, insieme alle energie rinnovabili, per raggiungere i nostri obiettivi climatici e la neutralità del carbonio nel 2050”.

Questi reattori utilizzano il processo di fissione nucleare, ovvero sfruttano la scissione di atomi pesanti, come uranio-238, per rilasciare energia e produrre energia elettrica. Per questa applicazione possono essere impiegate varie tipologie di reattori a fissione: i reattori termici, quelli a neutroni veloci, quelli raffreddati a gas e quelli a sali fusi.

Questi piccoli impianti avrebbero una serie di vantaggi, tra cui la durata del combustibile, mediamente pari a 25 anni, una maggiore sicurezza in caso di terremoti ed accidenti veri, anche perché, considerate le piccole dimensioni, possono anche essere interrati. I contro sono per lo più quelli di una comune centrale nucleare, con particolare riferimento alle scorie.

Insomma alla fine non sono pochi, tra gli addetti ai lavori, a temere che entro il 2050 non si riesca ad arrivare al nucleare pulito, considerati anche i lunghi tempi di costruzione delle nuove centrali. Si spera possano essere aggiornate le vecchie oppure di realizzare piccoli moduli diffusi.

Per approfondire l’argomento vi invitiamo alla lettura del seguente articolo

https://www.geopop.it/mini-reattori-nucleari-modulari-smr-cosa-sono-e-perche-sono-il-futuro-dellenergia-per-alcuni-paesi-ue/

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