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Concludiamo la rassegna domenicale dedicata al mese di novembre con un bellissimo brano del maestro Tom Waits, intitolato semplicemente “November”, che nel 1993 dedica a questo mese il cantautore, polistrumentista e attore statunitense.
Si tratta di un brano breve, neanche tre minuti, interpretato con la consueta intensità della voce roca di Waits. Accompagnato da una splendida orchestrina che incrocia tradizione folk irlandese – un po’ alla Pogues – e contenuti musicali jazzistici, grazie al fondamentale apporto del contrabbasso e di un tamburo battente presente qua e là. Prezioso anche il contributo del banjo.
E’ bello riportare l’intero e non lungo testo scritto da Tom Waits, che rende l’idea di cosa pensi di novembre l’istrionico artista. Novembre rappresenta comunque un arresto.
Nessuna ombra
Nessuna stella
Niente luna
Niente auto
novembre
Crede soltanto
In un mucchio di foglie morte
E una luna
E’ il colore delle ossa
Nessuna preghiera per novembre
Per indugiare più a lungo
Attacca il cucchiaio al muro
Li massacreremo tutti
Novembre mi ha legato
Ad un vecchio albero morto
Avvisatelo ad aprile
Per salvarmi
La catena del freddo di novembre
Fatto di stivali bagnati e di pioggia
E lucenti corvi neri
Sulle corsie di fumo dei camini
Novembre sembra strano
Sei il mio plotone d’esecuzione
novembre