Manuel M Buccarella
Uno dei brani più belli dell’ ampia produzione di Vasco Rossi è sicuramente “Gli angeli” del 1996. Il brano, inserito nell’ album “Nessun pericolo per te”, è disco d’oro come singolo.
Bellissimo nella musica e nelle emozioni che regala, “Gli angeli” è dedicato dal cantautore emiliano all’ amico e manager Maurizio Lolli, scomparso nel 1994 a soli 43 anni a causa di un tumore ai polmoni. La causa della prematura scomparsa di Lolli è richiamata nel testo della canzone (“Vivi in bilico e fumi le tue Lucky Strike. E ti rendi conto di quanto le maledirai”).
Come Rossi scrive sulla sua pagina Facebook, “Gli angeli” sarebbe stata scritta quando Lolli era ancora vivo, anche se già in pessime condizioni a causa della malattia: il rocker emiliano avrebbe anche fatto ascoltare all’amico una prima versione del brano, in un momento di grande commozione per entrambi. Dice ancora la canzone: “Dietro non si torna, non si può tornare giù. Quando ormai si vola, non si può cadere più”. Che sta a significare la morte di Lolli, in quanto “volare” è riferito agli angeli.
Un altro paragrafo particolarmente significativo, uno dei più noti è il seguente:“Qui è logico, cambiare mille volte idea. Ed è facile, sentirsi da buttare via. Qui non hai la scusa, che ti può tenere su. Qui la notte è buia, e ci sei soltanto tu”. Significa che nell’ aldilà non ci sono scuse, l’ idea è una sola e non puoi cercare di cambiare le idee brutte con una migliore.
L’architettura armonica e melodica del brano è bellissima, unitamente alle liriche. Il pezzo su conclude con un bellissimo assolo di chitarra di Steve Burns di oltre due minuti.