Russia, l’ economia va nonostante le sanzioni. Amundi e FMI prevedono nel 2024 crescita almeno doppia rispetto all’ area Euro.

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Russia, l’ economia va nonostante le sanzioni. Amundi e FMI prevedono nel 2024 crescita almeno doppia rispetto all’ area Euro.

Secondo le stime del colosso europeo del risparmio gestito Amundi, nel 2024 la crescita economica della Russia sarà il triplo di quella della zona euro: il Prodotto interno lordo di Mosca crescerà dell’1,5% l’anno prossimo per poi accelerare ulteriormente al 2% nel 2025. L’ area Euro avrà invece una crescita più modesta, pari al + 0,5% nel 2024 ed al + 1,2% nel 2025.

Le sanzioni adottate nei confronti della Russia a seguito dell’ invasione ucraina non starebbero dunque funzionando, di sicuro non come si pensava.

Questi numeri “significano che Stati Uniti, Europa, Giappone ed Australia non sono in grado di sanzionare efficacemente uno stato. Possiamo dispiacercene ma questa è la verità”, dice il responsabile degli investimenti di Amundi Vincent Mortier. 

“Le sanzioni, ha continuato, hanno avuto un qualche effetto in termini di congelamento dei patrimoni personali di qualche individuo ma poco altro. I paesi dell’orbita Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) oltre a Turchia, e Kazakhstan, hanno tratto vantaggio dalle misure contro Mosca visto che export e import che prima avvenivano con l’Europa sono stati dirottati verso queste destinazioni”. Mortier traccia quindi un bilancio piuttosto desolante: “Sinora la guerra in Ucraina e le sanzioni hanno avuto un impatto forte e diretto sull’Europa, insignificante per gli Stati Uniti e positivo per gli altri”.

Le previsioni di Amundi contrastano con quelle del Fondo monetario internazionale che pure inizialmente aveva previsto un tracollo dell’economia russa a seguito delle sanzioni. Stime che si sono poi via via ridimensionate nella loro negatività sino a diventare positive. L’ultimo outlook Fmi indica un Pil area euro in crescita dello 0,7% nel 2023 e dell’1,2% nel 2024 e un’economia russa in espansione del 2,2% quest’anno e dell’1,1% nel prossimo. Intanto Mosca ha comunicato che il 99% del suo petrolio venduto all’estero viene pagato più della soglia fissata dal price cap introdotto dai paesi occidentali poco meno di un anno fa. Nel frattempo l’Europa – dice Fatto Quotidiano – paga oggi il gas il quadruplo rispetto agli Stati Uniti. Quello a basso costo proveniente dalla Russia è stato infatti rimpiazzato in gran parte dal più caro gas liquefatto proveniente soprattutto dal Qatar e dagli stessi Usa.

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