Chi critica Israele rischia il posto: l’attrice Melissa Barrera esclusa dalla saga horror “Scream” per le sue dichiarazioni in favore della Palestina.

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Chi critica Israele rischia il posto: l’attrice Melissa Barrera esclusa dalla saga horror “Scream” per le sue dichiarazioni in favore della Palestina.

ma.bu.

Nelle scorse ore la casa di produzione Spyglass ha licenziato l’attrice messicana Melissa Barrera dal settimo capitolo di “Scream” (film che non contemplerà neppure Jenna Ortega, per motivi diversi da quelli che stanno alla base dell’allontanamento di Barrera).

Negli scorsi giorni l’ attrice aveva dichiarato sui social: “Gaza al momento è trattata come un campo di concentramento. Mettono tutti all’angolo, senza nessun posto dove andare, senza elettricità e senza acqua. Le persone non hanno imparato niente dalle nostre storie. E proprio come nelle nostre storie, le persone continuano a guardare in silenzio quello che succede. QUESTO È GENOCIDIO E PULIZIA ETNICA”.

Inoltre la Barrera ha stigmatizzato la strumentalizzazione dell’ esperienza storica della Shoah da parte di Israele e di diverse comunità ebraiche, paragonata alla violenza di Hamas e quale giustificazione del genocidio palestinese.

Spyglass, nel giustificare il licenziamento della Barrera, ha definito “antisemite” e di “istigazione all’ odio” le parole pronunciate dall’ attrice. L’attrice ribadisce in una Storia su Instagram la sua posizione dopo il licenziamento dal settimo capitolo della saga cinematografica horror Scream: “Condanno l’antisemitismo e l’islamofobia. Condanno l’odio e i pregiudizi di qualsiasi tipo contro qualsiasi gruppo di persone. Come latina, messicana orgogliosa, sento la responsabilità di avere una piattaforma che mi permette il privilegio di essere ascoltata e quindi ho cercato di usarla per sensibilizzare l’opinione pubblica su questioni che mi stanno a cuore”.

Quello di Melissa Barrera non è tuttavia un caso isolato nel mondo dello spettacolo.In queste ore a Hollywood stanno avvenendo parecchi licenziamenti e rotture tra case di produzione cinematografiche e televisive e attori. A causa degli schieramenti, sempre più aperti, che gli attori stanno dimostrando di prendere in merito alla guerra tra Israele e Hamas, parecchie star del grande e piccolo schermo – anche del calibro di Susan Sarandon – vengono congedate dalle case di produzione, ritrovandosi licenziate per aver espresso le proprie opinioni sulla questione bellica tra Israele e Hamas, evidentemente in favore dei palestinesi.
Il 22 novembre la UTA (United Talent Agency) ha tagliato i ponti proprio con Susan Sarandon poiché la diva ha preso parte a un comizio pro-Palestina e avrebbe fatto del sarcasmo sulle paure degli ebrei, secondo quanto sostiene la UTA.

Posizioni simili sono state sostenute da celebrità come Ben Affleck, Jennifer Lopez, Angelina Jolie, Bradley Cooper, Channing Tatum e Joaquin Phoenix tra gli altri.

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