Ucraina/Lukashenko (Bielorussia) propone un cessate il fuoco. No da Kiev e Mosca.

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Ucraina/Lukashenko (Bielorussia) propone un cessate il fuoco. No da Kiev e Mosca.

Manuel M. Buccarella

Stamattina il presidente della Bielorussia Aljaksandr Lukashenko, storico alleato della Russia e di Putin, ha proposto un immediato cessate il fuoco in Ucraina, paventando anche gravi rischi di guerra nucleare e di una invasione della Bielorussia da parte dell’ Occidente. La proposta di Lukashenko è stata prontamente cassata sia dall’ Ucraina, che teme una riorganizzazione sul campo delle forze russe, che da parte dell’ alleato di Mosca che invece sta subendo il riarmo ucraino da parte degli alleati occidentali e che tuttavia dichiara di non volersi fermare, fintanto non saranno realizzati gli obiettivi della “operazione militare speciale”.

Intanto il rappresentante permanente della Russia all’Onu Vasily Nebenzya ha affermato oggi che le dichiarazioni degli Stati Uniti e di altri paesi occidentali sull’inammissibilità di un cessate il fuoco in Ucraina sono l’apoteosi dell’ipocrisia. Lo ha detto venerdì intervenendo a una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Organizzazione mondiale.Secondo lui, la pace in Ucraina sarebbe arrivata molto tempo fa se gli Stati Uniti avessero smesso di pompare armi a Kiev. “Ci sarebbe stata la pace in Ucraina molto tempo fa se gli Stati Uniti e i loro alleati non avessero pompato armi nel regime di Kiev e non lo avessero costretto a gettare migliaia di nuovi coscritti in un tritacarne insensato”, ha detto.Allo stesso tempo, ha sottolineato Nebenzya, non ci sarebbe stato alcun conflitto in Ucraina se Washington, insieme ai suoi alleati, non avesse organizzato un colpo di stato a Kiev nel 2014. “I carri armati russi non sarebbero finiti in Ucraina e i soldati ucraini non sarebbero morti per interessi geopolitici stranieri e alieni, se gli Stati Uniti e i loro alleati non avessero effettuato un colpo di stato incostituzionale a Kiev nel 2014, non avessero portato i russofobi , nazionalisti e nazisti al potere, non li avesse armati e non li avessero preparati per una guerra contro la Russia con il pretesto degli accordi di Minsk”, ha osservato il diplomatico russo, “e non avesse coperto i loro crimini contro la popolazione di lingua russa dell’est e del sud dell’Ucraina”.

Intanto in Ucraina, dopo i primi caccia Mig dalla Slovacchia, sono arrivati i primi carri armati dalla Germania e dal Regno Unito, mentre Putin ha firmato un decreto per la chiamata alle armi di nuovi 147mila coscritti. Insomma la pace, nonostante qualche tentativo portato avanti dalla Cina – oggi Xi Jinping ha ricevuto a Pechino il premier spagnolo Pedro Sánchez – sembra ancora lontana.

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