Giornalismo, Odg propone alla Camera dei Deputati bozza di legge per la riforma della professione giornalistica. Richiesta, tra le altre, l’ istituzione di una laurea in giornalismo quale requisito per l’ accesso alla professione.

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Giornalismo, Odg propone alla Camera dei Deputati bozza di legge per la riforma della professione giornalistica. Richiesta, tra le altre, l’ istituzione di una laurea in giornalismo quale requisito per l’ accesso alla professione.

Una proposta di riforma della professione giornalistica “per dare risposte all’oggi e al domani, pensando anche allo scenario nel settore con la continua evoluzione del sistema”. Così il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli definisce, in conferenza stampa a Montecitorio, la proposta di riforma della professione giornalistica varata all’unanimità dal Consiglio nazionale dell’Ordine lo scorso luglio. Nel documento si individuano i punti principali per una proposta di revisione della legge 69 del 1963.

Fra i capisaldi, si propone l’istituzione di una laurea magistrale in giornalismo per l’accesso alla professione; in alternativa sarà richiesta una laurea triennale come requisito per poter partecipare a corsi specialistici controllati e vigilati dall’Ordine. Ai pubblicisti sarà richiesta una laurea di primo livello (triennale) come requisito per l’iscrizione all’albo; sarà inoltre necessaria una dichiarazione di inizio attività per il biennio propedeutico, periodo durante il quale occorrerà seguire un percorso di formazione. Si mira a qualificare come professionista chi, nel rispetto degli obblighi formativi, esercita o eserciterà attività giornalistica “in modo sistematico, continuativo e prevalente”, attività cui va collegata una “regolare e congrua retribuzione”.

“La nostra proposta (nata dal lavoro di un anno e mezzo portato avanti dalla Commissione riforma dell’Ordine, presieduta da Riccardo Arena) è presentata in forma di bozza come elemento di rispetto nei confronti del Parlamento. Non portiamo una proposta chiusa, attendendo anche indicazioni e spunti dalle istituzioni”. La speranza dell’Odg “è che ci siano esponenti di tutti gruppi parlamentari a firmare unitariamente una proposta di legge”. Ciò “consentirebbe al provvedimento un cammino più spedito”. Proprio per questo “stiamo avendo una serie di incontri con componenti dei vari gruppi parlamentari, delle commissioni e di altre istituzioni, e stiamo raccogliendo i vari input”. C’è stato “anche un incontro con la ministra dell’Università e ricerca per capire in che modo articolare l’introduzione di una laurea quinquennale e triennale in giornalismo”.

Una riforma “non può ovviamente risolvere tutti i problemi dell’informazione ma può intervenire almeno per una parte”.

Per Stefania Ascari (m5s), componente della commissione Giustizia di Montecitorio, quella della professione giornalistica “è una riforma necessaria perché legge è del 1963 e necessita aggiornamenti, anche alla luce di internet che ha stravolto ogni aspetto della società, incluso il mercato dell’informazione”. Di riforma della professione giornalistica si parla da decenni, come ricorda Nicola Marini, componente della commissione riforma dell’Ordine, ma “stavolta forse possiamo farcela” perché “tutti i giornalisti italiani hanno lanciato un segnale preciso e concreto alla politica, chiedendo una risposta ai nostri problemi. Abbiamo di fronte sfide inimmaginabili ci devono dare gli strumenti adatti per affrontarle”.

Per Paola Spadari, segretaria del Consiglio nazionale dell’Odg, “questa è una proposta che introduce elementi di coraggio in un momento in cui la professione è profondamente cambiata. L’obiettivo è tutelare la dignità e l’autonomia di questo lavoro”.

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