Alberto Moravia, l’ immenso scrittore del reale e della trasgressione.

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Alberto Moravia, l’ immenso scrittore del reale e della trasgressione.

IN MEMORIAM

In questo giorno – 26 settembre 1990 – moriva lo scrittore italiano Alberto Moravia.

Alberto Moravia (nato Alberto Pincherle, Roma, 28 novembre 1907 – 26 settembre 1990) è stato uno degli scrittori più famosi della letteratura italiana contemporanea.

Moravia nasce a Roma nel 1907. All’età di nove anni si ammalò di tubercolosi ossea, che guarì definitivamente nel 1925. A causa della sua malattia non poteva studiare regolarmente e riuscì a malapena a finire la scuola superiore. Secondo Moravia la malattia è stato il primo fatto importante della sua vita. Un altro fatto importante fu il fascismo. Moravia attribuisce tanta importanza alla malattia e al fascismo, perché a causa loro ha sofferto e ha fatto quello che altrimenti non avrebbe mai fatto.

Uscito dal sanatorio, Moravia si dedicò alla scrittura del suo primo romanzo, “Gente indifferente”, lavorando contemporaneamente per le riviste d’avanguardia letteraria 900 e Pegaso. Tuttavia, il romanzo suscitò reazioni controverse e il pubblico di orientamento fascista lo condannò fermamente. Negli anni Trenta Moravia continuò a pubblicare e viaggiare (Londra, Parigi, Grecia), visitò gli Stati Uniti (New York), il Messico, la Cina.

Allo stesso tempo, i suoi rapporti con il regime fascista peggiorarono. Fu accusato di essere uno scrittore immorale e di non servire gli interessi dello stato italiano, e poi il Ministero della Cultura italiano proibì ai giornali di parlare e scrivere del suo romanzo “Le ambizioni sbagliate”, e dopo la pubblicazione del romanzo “La mascherata” (una satira sulla dittatura in un immaginario paese centroamericano) gli fu proibito di firmare con il suo nome sui giornali.

Negli anni Quaranta e Cinquanta del XX secolo pubblicò intensamente romanzi, racconti, opere teatrali e scrisse su giornali e riviste. Le sue opere sono state tradotte in tutte le principali lingue europee. Nel 1945 lo scrittore pubblica “Agostino”, la storia di un ragazzo di tredici anni e dei suoi primi approcci con il sesso dopo la scoperta che la madre lo “tradisce” con un altro uomo. Due anni dopo, nel 1947, vedrà la luce il romanzo La romana, romanzo politico come tutti gli altri di questo periodo, che narra la storia di una giovane prostituta che agisce in un ambiente di polizia fascista e di cospiratori antifascisti. Seguono, al ritmo di un anno di distanza, La disubbidienza (1948) e L’amore coniugale (1949).

Ha continuato a viaggiare, ha visitato il Medio Oriente, la Turchia, l’Egitto, la Spagna, la Russia, l’India. Nel 1952 tutti i suoi libri furono messi all’Indice. Un anno dopo fondò con Alberto Caraco la rivista letteraria “Nuovi Argomenti”. Ha continuato a pubblicare intensamente.

Moravia si esprime pubblicamente su questioni che vanno dall’avanguardia letteraria, attraverso le rivendicazioni studentesche, la rivoluzione culturale cinese, le questioni femminili, fino alla rivoluzione sessuale, considerando che una delle funzioni sociali di uno scrittore moderno è quella di esprimere la sua posizione su tutti temi ideologici che caratterizzano l’epoca. Nel 1952 Moravia ricevette il prestigioso premio letterario italiano Strega (per la raccolta “I racconti”), e nel 1961 ricevette il premio letterario Viareggio per il romanzo “Noia”.

La poetica che ispira Moravia è il neorealismo, accompagnato dalla trasgressione, dalla carnalità, ed il romanzo sperimentale.

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